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In una intervista al Sole 24 Ore di Domenica 23 Aprile 2017 il nuovo ministro alla Pubblica Istruzione on. Valeria Fedeli ha finalmente annunciato dopo 3 anni di assoluta inerzia Governativa il concorso per l’assunzione di nuovi dirigenti scolastici (presidi). L’augurio e l’aspettativa è che all’annuncio del ministro seguano i fatti. E’ un augurio unanime da parte di associazioni di genitori ed alunni e di sindacati.
L’attuale situazione di emergenza degli organici della dirigenza scolastica, e cioè di presidi e segretari amministrativi, si ripercuote con effetti negativi sulla didattica scolastica e sull’efficacia organizzativa. Per ottenere un limitato risparmio finanziario che contrasta evidentemente cos un qualsiasi progetto di Buona Scuola praticamente in Italia tutti i presidi oltre a dirigere la loro scuola di titolarità hanno un incarico annuale di una seconda istituzione scolastica.
Sono frequenti i casi di presidi incardinati su due scuole distanti anche 60 km, con oltre 25 sedi e plessi scolastici con migliaia di studenti. Da 3 anni questa situazione è evidentemente molto negativa per l’istruzione degli alunni ed a volte drammatica. Risparmiare in questo modo sull’istruzione dei giovani non è solo superficiale e scorretto ma negativo per il futuro della società italiana.
Anche in provincia di Modena la realtà si è sviluppata similmente a quella nazionale, praticamente tutti i presidi hanno una reggenza di un secondo istituto scolastico spesso distante dal comune sede di titolarità, con diverse sedi ed un elevato numero di studenti che in vari casi supera il numero di 2.000. La didattica, l’organizzazione amministrativa, i rapporti con le famiglie ne risentono negativamente.
In pratica i dirigenti scolastici sono costretti a svolgere la funzione di “passacarte” pur essendo stati caricati in questi ultimi anni di maggiori responsabilità ed oneri.
Prof. Gino Malaguti, già Provveditore agli Studi di Modena.
Redazione Pressa
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