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La scorsa sera ho partecipato alla assemblea organizzata dalla 'Pressa' e da 'Modena volta pagina' presso la polisportiva Sacca sui temi del megapolo logistico Conad e dello spostamento della Moschea provinciale in area Pro Latte. Era da diverso tempo che non partecipavo ad una assemblea: me ne sono rimasto ad ascoltare cercando di capire il livello di coinvolgimento dei presenti.
La sala era piena, persone del quartiere Sacca/Crocetta, in prevalenza anziani, pochissimi giovani. I relatori erano della Lega, di Modena Volta Pagina, dei 5 stelle, di Modena al centro e un tipo del Pd che non conoscevo (Lenzini), con pizzetto ed aria annoiata da 'io so come stanno le cose, questo è un progetto che rigenera e porta sviluppo.
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Tra me e me pensavo che questo megapolo logistico Conad produrrà un impatto opprimente di inquinamento dell'aria (gas di scarico dei tir, 400 ingressi e 400 uscite e soste al giorno e notte) inquinamento da rumore, inquinamento visivo e che queste persone, prevalentemente anziane ma non solo, si troveranno la vita inquinata, rovinata.
Sì, la vita rovinata: cosa che esprime una violenza che una politica stupida al guinzaglio del businnes privato e cooperativo imprime alla città in modo diffuso. Io vivo nel quartiere dal 1968 (prima via Villa d'oro, poi via Buozzi, poi via Toniolo, ora Torrenova). L'ho visto cambiare, crescere, passare da quartiere manifatturiero ed industriale con le abitazioni popolari originarie di periferia ai bordi della campagna a forte concentrazione abitativa (viale Gramsci, zona Nonantolana, Santa Caterina, Canaletto) una antropizzazione a pezzi disordinati che ospitò l'immigrazione interna dal sud e ora ospita la nuova immigrazione da paesi lontani.
Ho visto via via dissolversi i caratteri originari modenesi ma non formarsi un carattere nuovo. Diventare sempre più un luogo-non luogo ed un dormitorio con sacche di degrado sociale che si sono allargate fino a diventare insopportabili, tra spaccio, prostituzione, gruppi di sbandati e tossicomani, nullafacenti arroganti che occupano il parco XXII aprile. Sono stato nel 1972 segretario della sezione Tabacchi dell'allora Pci situata all'incrocio tra via Nonantolana e via Ciro menotti. Passavo le domeniche mattine a diffondere L'Unità porta a porta, conoscevo molti abitanti, persone del popolo, lavoratori e pensionati, vite ordinate e dignitose...
Nei seggi elettorali della zona il Pci arrivava al 65% dei voti: era una cittadella rossa, sempre obbediente alla federazione ed alle sue scelte... Sicuro di non avere opposizioni il Pci posizionò qui alcune delle realizzazioni più impattanti sull'ambiente. Non è un caso che sul territorio del quartiere fu posizionato l'inceneritore, il depuratore, il taglio di cemento dell'alta velocità... Ed ora altra devastazione, cemento e asfalto... Ma forse i tempi cambiano. Forse la cittadella rossa si sfalda. Forse le persone sono stanche di farsi rovinare la vita. Forse a questo Pd serve una stangata elettorale e la perdita del potere arrogante sulla città. Forse...
Credo che sia necessario.
Roberto Vezzelli - ex presidente Legacoop
Redazione Pressa
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