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Oggi 29 settembre, mi son svegliato e... Non scusate, non sono in anticipo era solo venerdi 24 agosto, quando mi sono alzato e vedo sulla pagina FB di una persona seria e stimata (anche da me, ma di cui non rivelerò il nome neanche sotto tortura). una foto di un portico deserto con due signore in sella alla loro bici, vicino ad un cartello con la scritta: 'sotto al portico bici condotte a mano', con il seguente commento: “Alla faccia del divieto e dei vigili che parlottavano tra loro a dieci metri. Ah, questi politici!”
Si scatenano diverse decine di commenti; ne riporto uno: “Anche stamattina un coglione che andava sparato in bici sotto il portico di Canalchiaro. Mi ha detto che non c’era nessuno (c'ero io!), ma nemmeno in strada c'era nessuno Ho dovuto mettermi davanti a lui e urlare, per farlo spostare.
Una di queste volte ne prendo un sacco, ma gli idioti mi fanno saltare i nervi.”
Niente di personale verso i due autori, ma vorrei cogliere l’occasione per fare alcune considerazioni e domande.
Incominciamo con le domande:
Personalmente sono assolutamente per il sequestro immediato del mezzo; provate ad andare in auto senza fanali. E poi, qualcuno mi spiega perché le bici possono essere vendute senza fanali, quando sono obbligatori?
Aggiungerei un’ultima annotazione sottolineando il linguaggio violento, segno dell’abbruttimento delle relazioni sociali dei nostro tempi ed, in particolare, dei social; credo che questa carica aggressiva verso i ciclisti rappresenti una delle tante forme di cattiveria verso le categorie più deboli.
Aggiungerei poi che, poiché siamo quasi tutti automobilisti, prendersela con questa categoria, o coi pedoni, sarebbe come prendersela con noi stessi; meglio quindi dare addosso ai ciclisti che sono solo il 10% della popolazione, quindi sono altro da noi.
Personalmente, mi ritengo una persona sostanzialmente corretta qualsiasi mezzo usi, ma sicuramente sono molto più prudente e ligio da ciclista perché alla mia pelle ci tengo ancora.
E poi, ricordiamolo, un ciclista indisciplinato è anzitutto un aspirante suicida, mentre un automobilista indisciplinato e anche un potenziale omicida. E comunque, dipende dalla testa che uno ha, non dal mezzo che usa; usando le parole del gentile interlocutore, si potrebbe dire che “un coglione è coglione sia che vada a piedi, che in bicicletta, che in auto”.
Franco Fondriest