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Riporto un estratto di un comunicato stampa del comune di Modena del 09/10/2009 dal titolo: 'IL VERDE A MODENA, UN PATRIMONIO PUBBLICO DA TUTELARE' Ecco cosa si scriveva: “Il verde di mitigazione paesaggistica della linea ad Alta Velocità e della linea ferroviaria storica: 236 ettari di verde con 100 mila alberi e 350 mila arbusti. Forestazione e mitigazione ambientale. La prescrizione che tutte le opere si inseriscano nel territorio e nel paesaggio nel modo migliore possibile porta anche a un uso estensivo del verde, in una quantità tale che anche in questo caso segnala la particolarità del caso Modena: lungo la linea AV, ma anche nel nuovo tratto della linea storica, sono previsti estesi interventi di forestazione e mitigazione ambientale, con boschi di filari e siepi.
Si tratta di un progetto vasto e complesso che interessa aree per circa 250 ettari (2,5 milioni di metri quadrati), di cui circa 150 nel comune di Modena, e l’impianto di oltre 60 mila alberi e quasi 200 mila arbusti, la maggior parte dei quali in oltre 100 aree a bosco, estese su circa 150 ettari; a queste si affiancano 8 chilometri di siepi arbustive, 1 chilometro di siepi alberate (con circa 300 alberi e 2 mila arbusti) e 3,5 chilometri di filari, con circa 600 alberi
”.
Chi li ha visti? Basta andare per vedere qua e là qualche cespuglietto vivo e poco altro. C’è qualche responsabilità?
Ma visto che parliamo di verde, occupiamoci ora di un recente fatto di cronaca che riguarda proprio questo tema.
La recente vicenda del pioppo abbattuto in via Schiocchi, offre l’occasione per una riflessione sui sistemi di comunicazione delle pubbliche amministrazioni e, ancor di più, sulle modalità di coinvolgimento dei cittadini alle scelte o alle decisioni delle stesse. Ma veniamo ai fatti. Mercoledi scorso, 23 agosto 2017, a Modena, è stato abbattuto un pioppo che, secondo gli oppositori dell’ intervento, era “secolare, storico e sanissimo”. Il Comune ha prontamente ha risposto con un comunicato stampa in cui ribadisce che la pianta era malata e pericolosa per la sicurezza dei cittadino e del territorio. Si ribadisce inoltro che l’abbattimento era stato annunciato con un precedente comunicato del 31 luglio. Nella discussione su FB si poi scatenata la polemica: l’albero era sano, l’hanno abbattuto perché faceva i piumini,per risparmiare sulle potature, per evitare responsabilità, ecc….
E poi, ancora, vengono ricordate le tante strade via Fregni, via Monte Kosica, via Latini, via Verdi ed altre dove sono astati abbattuti alberi senza che essi finora siano stati rimpiazzati, oppure lo sono stati con deboli fuscelli. Non ho le competenze per entrare nella discussione alberi sani/alberi malati, quindi vorrei parlare solo di come viene gestita la comunicazione. Partiamo da una costatazione: gli uffici stampa degli enti locali sono sempre più corposi e costosi ed ogni volta che c’è un cambio di giunta, una delle prime cose che vengono sistemate è proprio quella dello staff della comunicazione; lo si rimpolpa e ci si piantano dei giornalisti bravi ed anche fedeli.
Tanto per ricordare, l’ufficio stampa del comune di Modena è ora composto da un responsabile, quattro giornalisti, una segretaria ed un addetto al servizio; inoltre il sindaco Muzzarelli ha un proprio addetto stampa.
Ma è sufficiente questo dispiegamento di forze per tenere un filo diretto con i cittadini ed evitare spiacevoli ed inutili contraccolpi alle decisioni delle amministrazioni? I comunicati stampa finiscono sui pc di chi li richiede e sulle scrivanie dei giornali, delle radio e delle televisioni locali che, spesso poi, ne danno ampia diffusione, ottenendo un notevole effetto moltiplicatore. Sufficiente? Certamente no e l’episodio citato lo sta a dimostrare..
Sono convinto, ed in questo la mia seppur breve esperienza di Presidente di circoscrizione mi conforta, che sia necessario un rapporto più ravvicinato con i cittadini; se si vuole evitare l’effetto boomerang, in un momento in cui la credibilità della politica è ai minimi termini. Spesso capita, infatti, che interventi anche molto utili per la comunità vengano percepiti in modo sbagliato dai cittadini; è evidente che in questo caso c’è un errore di comunicazione. Occorre quindi, un rapporto che realizzi una maggior condivisione delle decisioni; voglio essere chiaro: tanto per stare all’esempio, non sta ai cittadini decidere se un albero è malato o meno, ma sta alla politica spiegare ai cittadini in modo più capillare le ragioni delle decisioni prese.
Ma per fare questo bisogna rimboccarsi le maniche, non basta un comunicato stampa.
Franco Fondriest