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E’ passato circa un anno da quando un famoso “statista” italiano, ora fondatore di un movimento politico di “vera sinistra”, diceva che in pochi mesi si sarebbe fatta una riforma costituzionale semplice, chiara e condivisa. Chi l’ha vista? Ma veniamo al tema di oggi.
SONO PASSATI TRE ANNI
Per costruire il canale della Manica, sono occorsi sette anni. Otto ne erano occorsi per costruire l’autostrada del Sole. Era sabato 29 novembre 2014, esattamente tre anni fa, quando, alle 21.59, in stazione dei treni di Modena, con banda cittadina e brindisi e con vin brulè e bensone, si celebrò l’ultimo passaggio del treno sulla ferrovia storica. In realtà il convoglio, per non smentire le “buone” tradizioni, arrivò con circa mezz’ora di ritardo. Sul treno c’era una delegazione modenese composta da autorità e cittadini, tra cui il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, la presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti, gli ex sindaci Giorgio Pighi e Giuliano Barbolini.
L’evento venne enfatizzato come l’occasione per “ricucire”, finalmente, la Madonnina al resto della città, dopo decenni di attesa. Dopo numerose assemblee e confronti con i cittadini, ci si aspettava di vedere, se non qualche realizzazione, almeno qualche progetto definitivo. E, invece nulla, o quasi.
COSA E’ STATO REALIZZATO
Sono stati i cittadini della Madonnina, i primi a darsi da fare; infatti, in poco tempo, sono sorti diversi attraversamenti “artigianali”, ma utili allo scopo. Solo successivamente ne è stato realizzato uno, da parte del Comune, quello di via Tabacchi; sarebbe un ciclopedonale, salvo il fatto che la pista ciclabile, guarda caso, non è collegata con nessuna delle due (via Emilia ed Emilio Po) già esistenti nelle immediate vicinanza; una cosa che si ripete troppo spesso per essere considerata casuale.
LA ROTONDA DI VIA PAOLUCCI
In effetti, un intervento importante c’è stato: quello della rotonda di via Paolucci che collega la città con la tangenziale in modo più diretto.
Secondo l’assessore, avrebbe anche consentito ai (numerosi?) pullman di tifosi delle squadre ospiti del Modena di raggiungere più facilmente lo stadio; profezia andata quanto mai delusa per le note vicende della nostra squadra di calcio. Comunque, una infrastruttura utile che andrà monitorata con attenzione per la quantità di traffico che sta riversando sulle strade interessate, basti vedere come è stato ridotto in poco tempo, il fondo stradale di via San Cataldo.
ARRIVA VASCO E ALL’IMPROVVISO…
Poi è arrivato Vasco e tutto è cambiato: in pochi giorni sono stati allestiti diversi varchi ciclopedonali; addirittura è stato allestito un percorso pedonale a lato della via Emilia dal ristorante Bruciata alla rotonda di via Virgilio; come mai viste prima... E neanche dopo. Ma dove sono gli attraversamenti stradali più volte promessi durante le assemblee? Non parliamo poi di quelli previsti nei precedenti progetti… Nulla di nulla.
IL FUTURO
E la riconnessione della Madonnina con la città? C’è da chiedersi se di fronte a tanta inerzia, fosse proprio necessaria una spesa così consistente per spostare al ferrovia. Mancanza di idee? O si aspetta il nuovo piano regolatore? Ci sarà una distesa di case o un bel bosco? E la tranvia più o meno leggera che fine farà, ma soprattutto a chi servirà? E la pista ciclabile? Dobbiamo aspettare la prossima assemblea o un altro Vasco?
Franco Fondriest