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E’ difficile, per me, intervenire con la necessaria pacatezza e razionalità nel dibattito del pre/dopo Vasco; a mio parere, troppi pregiudizi da una parte e troppo euforia dall’altra. A scanso di equivoci, incomincerò riportando le ultime righe del mio precedente pezzo: “E allora, buon concerto a tutti e che questo evento, particolarmente impegnativo, sia una grande festa ed una bella vetrina per una Modena accogliente e rispettosa delle regole sia da parte dei cittadini che degli ospiti.”
LA SCOMMESSA DEL SINDACO
Il Sindaco è stato fortemente lodato per il suo coraggio nell’affrontare una sfida che a qualcuno sembrava eccessiva. Tutto è andato non bene, ma benissimo, raccogliendo lodi da vicino e da lontano. Ci ha messo la faccia, affrontando le possibili conseguenze di un insuccesso. Chapeu!
LA VERA FORZA
Per il successo dell’evento, molti sono stati gli ingredienti.
Il primo è stato senz’altro il tempo, non più caldissimo come la settimana precedente, ma nemmeno piovoso. Poi una organizzazione perfetta che tutti ci invidiano; nelle grandi sfide, Modena dà il suo meglio. E poi, ancora, il comportamento esemplare dei modenesi che hanno collaborato in modo encomiabile al successo dell’iniziativa. Infine, è anche da sottolineare il comportamento responsabile dei 220.000 mila spettatori.
LE PERPLESSITA’
Le perplessità dei giorni antecedenti riguardavano la sicurezza, il traffico ed il ripristino del verde. Insomma, si andava da chi temeva ingorghi, a chi paventava attentati, per finire con chi si preoccupava dei ciuffi d’erba. Occorre dire che, anche per questi possibili problemi, tutto è filato liscio. (in attesa di verificare il pieno ripristino del parco).
DUE PUNTI FORTI
Il primo: moltissimi hanno apprezzato la città con poche auto, molte bici e molti pedoni; una vera e propria festa, con persone che mai (neanche nelle cosiddette patetiche “domeniche ecologiche” ) avevano osato spostarsi a piedi o inforcare una bici.
Il secondo: moltissimi hanno apprezzato un forte, discreto ed efficace, come mai visto, dispiegamento delle forze dell’ordine.
RESTANO ALCUNE DOMANDE
La prima: abbiamo visto che Modena può funzionare bene e che i cittadini sono disposti a fare degli sforzi per avere una mobilità sostenibile che vuol dire aria più pulita, più salute e più socialità. Verrebbe da chiedere al sindaco di utilizzare lo stesso coraggio che ha avuto per il concerto, anche per questa sfida. Sono consapevole che, nei giorni scorsi, diverse attività sono state ridotte se non azzerate, ma molto, molto di più si può fare; perché non lo si fa? Ma occorrono fatti, non chiacchiere da convegno. La seconda: uno dei temi più sentiti dai modenesi ( e non solo) è quello della sicurezza; se ci fosse, anche solo per qualche giorno all’anno, un simile dispiegamento di forze, di certo si potrebbe fare un ottimo ripulisti di spacciatori, delinquenti ed altro che infestano la città; perché non lo si fa? Ma occorrono fatti, non chiacchiere da convegno
LA SFIDA CON REGGIO EMILIA
Questa volta l’abbiamo vinta noi, ma quante, di ben più importanti, ne abbiamo perse? Incominciamo con la fermata dell’alta velocità, proseguendo con il centro oncologico, per finire con la mobilità sostenibile. Insomma, tre a uno per Reggio. Almeno finora; aspettando che il coraggio ora dimostrato per questo evento, diventi un coraggio nelle sfide che riguardano la vita quotidiana di tutti i cittadini.
IL FUTURO DEL PARCO FERRARI
Ed ecco che, dopo il concerto, si riapre la discussione sul futuro del parco Ferrari. Ed, a sorpresa, lo fa Paolo Silingardi che era stato in prima linea contro la famosa piscina voluta dall’allora assessore Marino. Vedremo…..
E …… RICORDIAMOCI LA FAMOSA FRASE DI DE GASPERI
Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione.
Franco Fondriest