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Suppongo che il sindaco, durante la conferenza di fine anno, non intendesse riferirsi alla comunità degli abitanti della Sacca. quando ha affermato: 'Spero proprio che la città non si metta contro le religioni, qualunque religione: sarebbe drammatico per la tenuta della coesione sociale della città. Tutti hanno diritto di avere un luogo per pregare e nessuno dica si faccia da un'altra parte perché non esiste un'altra parte se ogni cittadino la vuole da un'altra parte'.
Infatti, non poteva, dovendo egli essere consapevole ed è opportuno che lo sappiano per bene anche tutti i media e la città che il centro di culto Islamico è nel territorio della Sacca da circa trent’anni senza che mai nessuno abbia eccepito alcunché. I rapporti con la comunità dei residenti di fede Islamica sono ottimi e le loro figlie e i loro figli frequentano il doposcuola organizzato da noi residenti.
Con il presidente del Centro Culturale Islamico molti residenti intrattengono buoni rapporti e, personalmente, con altre persone sono stato ospite della Moschea. Egli viene sempre invitato, a tutti gli eventi rionali e così tutta la comunità Islamica. Alla Sacca abbiamo organizzato corsi di Italiano per stranieri e quando scriviamo avvisi lo facciamo anche nella loro Lingua cosa che dovrebbe imparare a fare anche l’Amministrazione comunale e le aziende dei servizi da essa a ciò appaltate.
Dunque la gente della Sacca non è ne razzista ne contro le religioni di ogni sorta, lo dovrebbe sapere anche il sindaco ormai, invece, quello che chiede è maggiore verde pubblico essendo esso scarso nel territorio e anche necessario in considerazione delle tante fonti inquinanti, delle tante presenze operative e del tanto cemento nel territorio.
Potrebbe essere opportuno da parte della nostra Amministrazione rendere noto alla stampa e alla cittadinanza con verità e chiarezza come mai in trent’anni non si è trovato un luogo più adatto, sicuro, decoroso e dignitoso ai fedeli musulmani, al posto di quello attuale. Apparirebbe essere questa una presunta mancanza di riguardo o di disattenzione verso la comunità dei fedeli Mussulmani.
La decisione di spostarla dal luogo dove oggi insiste, se da una parte fa presumere una seppur ritardata comprensione dello stato di ristrettezza e di disagio nella quale da tantissimi anni sono costretti i fedeli mussulmani, dall’altra, potrebbe far intendere che la decisione di spostarla da dov’è essa è, non è stata pensata per favorire le richieste di qualcuno chiunque questi sia. Altrimenti apparirebbe tale, essere incoerente con le parole sul tema pronunciate ieri dal sindaco e sopra riportate.
C’è infatti chi si chiede quanto segue. Se l’interesse della comunità Islamica è, come più volte ribadito anche a me personalmente, quello di confermare, con un’ampliamento degli spazi, la sua vocazione provinciale, perché allora tarpare le ali al volo della possibile concretezza del desiderio offrendo ad essa spazi più ridotti nell’area ex pro latte? Perché scontentare tutte le parti in causa, la comunità Islamica per quanto detto sopra e la gente della Sacca togliendo ad essa l’ultima occasione (non ci sono ulteriori spazi disponibili) per un verde pubblico maggiore? Di verde alla Sacca e nella parte Nord della città ce ne é veramente bisogno. Non intendo il verde di prossimità, intendo quello reale fatto di grandi estensioni e di alberi e di tante essenze. La Moschea la si vuole lasciare alla Sacca, facciano pure, ma trovino un posto più consono e adeguato per tutti.
Il terreno ex prolatte dove l’attuale Amministrazione ha intenzione di far spostare la Moschea e di edificare palazzine ERS, invece di renderlo tutto verde pubblico, diverrà per accordo già sottoscritto fra le parti, tutto di proprietà comunale. Altrimenti il sindaco non potrebbe desiderare, in esso, la presenza di ulteriori case di edilizia sociale residenziale in rione, la Moschea, e un parco pubblico per un terzo. Affermare che a decidere il suo futuro sia l’attuale proprietà è almeno fuorviante.
Camillo Po