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Continuiamo con la pubblicazione dell'analisi in più parti di Giovanni Finali sul futuro delle liste civiche. A livello europeo, nazionale, ma anche modenese. Dopo la prima puntata e la seconda, ecco la terza parte.
Modena ha vissuto, se ben ricordo, la sua prima esperienza di lista civica con 'Modena a colori' nei primi anni '70, con scarsi esiti.
Poi, negli anni più recenti ci sono state le esperienze para-civiche della prima lista 5stelle di Sandra Poppi e Vittorio Balestrazzi, poi 'sconfessata dal movimento nazionale e divenuta 'veramente' civica ed anche quella di Eugenia Rossi, sostenuta da 'Italia dei Valori', ma con forti radicamenti sulle problematiche locali. Nessuna di queste ha vissuto più degli anni di una legislatura. Alla scorsa tornate elettorale del 2014, si sono presentate alla competizione ben 3 liste civiche o forse quattro, se vogliamo considerare tale anche 'l'Altra Modena' che, però aveva riferimenti anche non solo cittadini.
Le altre sono state 'Modena Salute e Ambiente' che non è riuscita nell'intento di far eleggere dei consiglieri, 'CambiaModena' che ha eletto un consigliere e 'per me Modena' che di consiglieri é riuscita ad eleggerne due, ottenendo, e non lo scrivo per partigianeria, un successo inatteso di oltre il 7% di consensi sul totale degli elettori.
Ad oltre tre anni dall'avvio della legislatura sarebbe doveroso svolgere un'analisi di ciò che é successo a Modena, osservare se la presenza di consiglieri 'civici' ha inciso, ed eventualmente in che modo l'ha fatto, nel dibattito politico consiliare. Tale necessità risulta doverosa non foss'altro che per aiutare a riflettere, con un punto di vista, tutti coloro che sono interessati all'argomento e lo vorrebbero approfondire attraverso un confronto che auspico, nonché per aiutare coloro che sono intenzionati a percorrere l'ipotesi di presentarne un'altra nuova per il prossimo turno elettorale del 2019, se la 'voce' che sta circolando in Città si dimostrerà vera.
Il mio parere é che l'esperienza fatta finora abbia dimostrato, diciamo così, molti limiti. Le indubbie qualità personali dei tre consiglieri civici, dimostrate anche in occasione di molti dibattiti d'aula, non sono state sufficienti per introdurre elementi tali da contribuire ad arricchire e/o modificare le decisioni e le scelte che la maggioranza ha portato all'approvazione del Consiglio, se non in qualche circostanza ove poteva darsi già scontata un'ampia maggioranza o l'unanimità.
Da parte loro sono state prodotte tante interrogazioni, tanti ordini del giorno, ricchi di idee e di proposte, ma, oggettivamente, non hanno riscontrato esiti significativi ... non sono riusciti a 'perforare' l'indisponibilità prevalente in Consiglio ad accettare i contributi da parte di forze 'non di maggioranza'.
I Consiglieri si sono senz'altro impegnati a studiare tutti i temi, che sono tantissimi, di cui si occupa un Consiglio comunale. A questo proposito vi é da notare che le forze politiche 'grandi' possono contare su un numero di Consiglieri tale da poter suddividere fra loro i compiti, per interessi e competenze (e inoltre possono contare su un lavoro d'indagine svolto dai funzionari del loro partito ... che, non so adesso, ma una volta era assai considerevole) e ciò alleggerisce il lavoro di tutti e, contemporaneamente, permette più approfondimenti specifici.... o, almeno, potrebbe permetterli.
I piccoli gruppi, come sono stati finora quelli delle liste civiche, obbligano i loro Consiglieri ad un impegno assai maggiore e, cosa ovviamente irrealizzabile, prevederebbero per loro una competenza enciclopedica.
Questo é un problema. Questa situazione non é certo una sorpresa imprevedibile. Coloro che hanno intenzione di creare una lista civica non possono e non devono trascurare di preoccuparsene. La 'soluzione' praticabile può essere solo quella di poter contare su un'ampia schiera di sostenitori che appoggino questo impegno, che si incarichino degli approfondimenti necessari e che elaborino, argomento per argomento, le idee e le proposte che i loro rappresentanti si incaricheranno di sostenere nel dibattito politico consiliare.
Questo comportamento, 'apre' un secondo problema, che, detto in sintesi, riguarda il ruolo e le responsabilità dei Consiglieri, del loro gruppo di riferimento e dei sostenitori. In un'ottica quale quella accennata, la responsabilità del dibattito politico della lista è a carico dell'intero gruppo di sostegno, del quale i rappresentanti eletti, che pur vi si inseriscono, sono esclusivamente i portavoce esterni.. Non si creda che questo sia un problema di facile ed immediata soluzione.
Giovanni Finali