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Il sistema IT-Alert, che oggi verrà sperimentato in Emilia Romagna è l'implementazione italiana del sistema di avvisi di emergenza EU-Alert codificato ormai tanti anni fa dall'Unione Europea. La sua realizzazione in Italia è iniziata nel 2019, quindi ben prima del Covid e della guerra in Ucraina. La tecnologia sottostante è quella del Cell Broadcast (SMS-CB) già descritta e utilizzata fin dal 2G: nei cellulari di 25 anni fa c'erano già dei canali informativi diffusi così. Il sistema è molto intelligente perché permette di veicolare messaggi a tutti gli utenti connessi (broadcast) in determinate zone (cell) contemporaneamente - aspetto molto importante in caso di allarmi - e senza traffico aggiuntivo di rete, visto che utilizza canali indipendenti dal dispositivo finale - gli stessi già usati per esempio per dirvi che siete Wind o Tim. Per fare un paragone semplice, è come il televideo.
Da una decina di anni i sistemi operativi dei cellulari includono funzioni di ricezione e decodifica automatica di questi messaggi in ottica emergenziale, permettendo di mostrarli in primo piano con blocco del dispositivo e richiesta di conferma. In teoria non c'è nessun ritorno della conferma di lettura - di certo non c'è a livello di protocollo perché il canale CB è unidirezionale - ma di quello che tracciano i vostri telefoni non potete avere fino in fondo contezza, se non forse leggendo ogni giorno le migliaia di clausole della licenza d'uso.
Qualcuno obietta che viene usato per controllare dove siamo. Ma il gestore del servizio e il gestore del telefono sanno sempre perfettamente dove siamo - e lo tracciano istante per istante. Mentre con questo sistema non è possibile farlo, a meno appunto di un feedback su altri canali.
Qualcun altro obietta che è l'ennesimo sistema di controllo delle masse: e qui entriamo in meandri da psicopolizia dai quali è meglio stare alla larga.
Invece a cosa può servire? Per avvisare velocemente e contemporaneamente tutta la popolazione in caso di rischi immediati e localizzati: la rotta di un un fiume o di una diga, una frana, l'eruzione di un vulcano, l'esplosione di una industria chimica, di una centrale atomica... In Giappone viene usato per il rischio terremoto. Sono rischi già esistenti e previsti da piani specifici: nel modenese ci sono realtà industriali i cui piani di emergenza, concordati con le autorità e con la Protezione Civile, richiedono l'evacuazione immediata di una larga fascia di territorio. In questo caso l'avviso potrebbe essere diffuso a tutte le persone in quel territorio molto velocemente.
Sulla reale efficacia di questo sistema di protezione si potrebbe discutere a lungo - se per esempio il rischio derivante dal panico che potrebbe scatenare un messaggio di emergenza non possa essere peggiore del rischio sottostante. Specie in assenza di formazione specifica su 'cosa fare' in caso di avviso. Il messaggio può essere abbastanza lungo, fino a circa 1'400 caratteri, e potrebbe contenere anche il 'cosa fare'. Ma verrebbe davvero letto e compreso da tutti?
Poi va considerato che ci sarà sempre una larga fetta della popolazione che sarà ostile a questo tipo di servizio - lo abbiamo visto bene ai tempi delle prescrizioni Covid con il boicottaggio di Immuni e Green Pass. Ma al di là di quanto ci viene detto, la funzione di ricezione dei messaggi è facilmente disabilitabile sul nostro dispositivo - ci sono già le guide sui principali canali NoVax. Non ne vediamo il motivo, ma chi voglia battere ancora una volta il sistema potrà farlo.
Magath
Magath Felix
Dietro allo pseudonimo Magath un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da Magath ricade solo sul dirett..
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