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Davvero interessante la prima intervista di uno degli attuali protagonisti di questo 'caso' estivo, che a parte le dichiarazioni di Tesauro, finora non aveva ancora visto nessuno prendersi la briga di dire alcunché di autorevole. Quindi grazie a Luciana Borellini, che quantomeno lo fa, anche se non riesce certo a tranquillizzare il fronte di chi ha avuto modo di addentrarsi un pò nella polemica, disponendo anche di informazioni di prima mano.
A mio avviso, la principale lacuna nelle sue dichiarazioni é la totale mancanza di qualsiasi tipo di riferimento a 'ciò che fa' la Fondazione che presiede, o meglio, a 'come lo fa'. Questa lacuna, che sempre a mio parere é quella di fondamentale importanza, non fa altro che avvalorare ulteriormente l'idea che la mission del SFNeri sia mutata da quella di erogare servizi di supporto alla crescita delle nuove generazioni (con progettualità educative specifiche e di gruppo, di contrasto all'abbandono scolastico, di accompagnamento verso il mondo del lavoro, etc.
) a quella di accreditarsi come 'ottimo' soggetto ai fini del 'guadagno' economico. Adesso Borellini, ma prima di lei, il suo pre-pre-predecessore, infatti, hanno posto in prioritario rilievo il fatto di avere quasi triplicato il bilancio, sottolineando questo dato con una insistenza che non può non insospettire. Nessun accenno però al fatto che questo brillante risultato si sia potuto realizzare (anche) attraverso una politica del personale che lo ha penalizzato e, facendo ciò, ha penalizzato la qualità dei Servizi che ha erogato.
Ad esempio, senza peli sulla lingua (dovrei scrivere sulla tastiera) mi ha sconfortato l'aver letto che, sull'avviso pubblico per il ruolo di coordinatore educativo, che prevede che i candidati siano in possesso di laurea (anche equipollente, sigh), sia previsto un inquadramento al sesto livello, per un impegno orario di venti ore (settimanali? mensili?) che, per chi non é un addetto ai lavori, é lo stesso inquadramento di coloro che dovrebbe coordinare (ammesso che il SFNeri non abbia inquadrato gli Educatori al quinto a ancora meno) - se poi si approfondiscono le 'mansioni' cui questa figura sarebbe tenuta, che spaziano fra quelle 'solite' della Fondazione a quelle di: analisi dei contesti, rilevazione dei bisogni e individuazione di soluzioni di sviluppo, in un'ottica di ricerca-azione; progettazione complessa e reticolare, anche in riferimento a bandi pubblici e privati; programmazione educativa e gestione di servizi e progetti, anche in riferimento al lavoro con le famiglie; gestione di interventi di supporto tecnico e consulenza a realtà pubbliche e private; coordinamento degli operatori; interfaccia con la committenza e gli stakeholders; costruzione e coordinamento di azioni di rete e sinergie pubblico-privato; elaborazione di documenti tecnici, linee guida, report di analisi quali-quantitativi; 'rispondendo' direttamente del suo operato al Direttore, che, attualmente, é una laureata in filosofia
Mi chiedo come sia possibile che tale Coordinatore, riesca ad espletare, oltre che con la perizia, anche con la dovizia necessarie una tale quantità di compiti. E come potrebbe riuscire, per di più, a soddisfare tutti i Soggetti presso i quali andrebbe ad operare.
Si fa fatica a vederlo, ma potrebbe essere che questo tipo di valutazioni (e di preoccupazioni di adeguatezza e di efficacia professionali) prevalgano sulla ricerca di un'ulteriore razionalizzazione dei costi del personale educativo, magari privilegiandone altri. Questo, però, sarà solo il futuro a dircelo.
Ed immagino e spero che le parole che la Presidente dichiara in merito all'impegno che attuerà di 'migliorare e correggere' gli errori (lei aggiunge 'se ci sono stati') possa essere concretamente realizzato.
Nel formulare questo augurio, però, in ragione di un'antica militanza ed appartenenza al mondo degli IPAB, poi Fondazioni, nonché PA col Comune di Modena (nonché di un'età che mi consente certe libertà), mi sento di consigliarla di evitare, nelle sue dichiarazioni, certi scivoloni, quali, ad esempio, l'affermare 'fu Tesauro a dare pieni poteri alla Cavani' .. perché, in un colpo solo. prende due svarioni. Il primo é una non troppo subliminale ammissione dell'esistenza dei guai provocati da quest'ultima, che si presumerebbero cancellati poiché autorizzati dal primo. Il secondo é paragonare ad un atto che può essere interpretato come 'carta bianca assoluta ed incondizionata' quello che é invece, come già ha più volte chiarito anche Tesauro, un semplice atto burocratico, prassi abituale in contesti come questo, che attribuisce taluni poteri di firma e di decisioni gestionali, dagli organi decisionali a quelli gestionali, spesso anche solo nei casi di necessità ed urgenza.
Come ho sempre fatto finora, distinguendo le mie osservazioni critiche sulle caratteristiche delle qualità dei Servizi del SFNeri da altre, altrettanto condivisibili ma sulla quali attuo una 'sospensione di giudizio' ... non voglio addentrarmi. Che Cavani sia tesoriera del partito di (attuale) maggioranza, è cosa che non risveglia più di tanto né la mia attenzione né la mia preoccupazione. Così come certe 'libertà' nel predisporre i bilanci, ammesso però che si tratti di facilitare delle operazioni contabili finalizzate a progettualità educativa.
Solo due parole sull'incidente sul quale i media hanno incentrato l'attenzione, certamente trovandolo interessante: il furto di un pc vecchio di 10 anni ... certo troppo obsoleto ed assai poco remunerativo per essere rimesso nel circolo del mercato dei furti di materiale informatico. Le due parole che mi vengono in mente sono: incomprensibile (e/o) ridicolo.
p.s. Se avrà le gentilezza di volerlo, un approfondimento di queste osservazioni potrà essere compiuto nel corso dell'incontro che, proprio ieri, ho inoltrato ufficialmente alla sua Segreteria.
Giovanni Finali