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I candidati si misurano sul programma, ma ancor di più, se eletti, si misureranno sui risultati. Prossimamente, in questa rubrica, proporrò ai lettori, un esame critico del precedente programma di Muzzarelli, alla luce di quanto realizzato o meno.
Il tema della sicurezza, sarà uno dei centrali in una città dove c’è ancora un diffuso benessere. Quando si sta economicamente bene, ci si preoccupa di problemi che riguardano la qualità del vivere come l’ambiente e, ancor di più della sicurezza; infatti, come dimostra l’esperienza di paesi dove gli squilibri sociali sono enormi, neanche i ricchi, in paese insicuro, vivono bene.
Ecco cosa ha promesso, nei giorni scorsi, Prampolini, il candidato leghista del centro destra a Modena: “Oggi viviamo con inferriate e filo spinato attorno a casa, mentre le ragazze non escono di sera per paura. Un sindaco non può fare molto….
Con me ci sarà tolleranza zero per chi commette crimini. Ho in mente un modello come quello portato a New York da Rudolph Giuliani”. Belle intenzioni, ma a raffreddare gli entusiasmi del novello Rudolph modenese, basta raccontare un semplice episodio accaduto, a Soliera, proprio nel giorno in cui lui parlava.
A seguito di segnalazioni, viene arrestato uno spacciatore; arrestato, giudicato il giorno seguente e condannato a 8 mesi e 1.000 euro di multa; immediatamente scarcerato, poco dopo era al solito posto a spacciare. Di nuovo arrestato. In attesa di processo, gli è stato disposto l’obbligo di firma; al pomeriggio era già sul suo “luogo di lavoro”.
Secondo il Sindaco di Soliera, Roberto Solomita, la vicenda ha dell’incredibile… Ma vediamo cosa ha dichiarato Salvini dopo gli scontri provocati dagli anarchici a Torino: ”Galera per questi infami…..la pacchia è finita….
”.
Vedremo, ma ne dubito molto; finché non si metterà mano decisamente al codice penale, qualsiasi proclama sarà solo aria al vento.
Riuscirà Prampolini ad invertire la rotta a Modena, se sarà eletto sindaco? Ne dubitiamo, anche alla luce dei risultati (scarsi) dei precedenti amministratori.
Di fatto, l’unica cosa che è chiara e lampante ai cittadini, è che destra e sinistra, negli ultimi decenni, si sono contesi il primato del nulla di fatto in tema di sicurezza. Tante chiacchiere, ma pochi fatti……, anche se l’attuale governo qualcosa ha incominciato a fare, ad esempio, la riduzione dei termini della prescrizione (con la ministra della Lega a opporsi) e “guerra” ai furbetti delle targhe estere (con la Lega in prima linea). C’è ancora tanta da fare per garantire non una pena eterna, ma una giusta e certa e magari rieducativa, ma, per ottenere questo, occorre metter mano alla condizionale, ai benefici automatici, alla prescrizione ed alla tenuità del reato. Altrimenti, sono tutte chiacchiere.
Franco Fondriest
Nella foto Stefano Prampolini con il suo mentore Stefano Vernole