Lega, cosa pensano forzisti e Fdi della esclusione di Giovanardi?

La scelta di escludere Giovanardi e la sua Idea è solo della Lega e di Vernole oppure gli alleati non sono cosìappiattiti come sembrerebbe?


Fin da quando ero un sinistro militante, ritengo Modena un interessante laboratorio politico. Un tempo lo era per quello che era definibile come sinistra radical chic, a sinistra del partitone tra università e solidarietà operaia era un fermento di collettivi, un pullulare di no global e onde anomale che terminò, di fatto con l’implosione della Sinistra Arcobaleno e la sinistra in vitro di Vendola.
A destra, come ha notato qualcuno di recente, si è sempre giocato a partecipare, tranne in tempi recenti dato che, col sistema Modena che scricchiola, e una crescente antipatia per le élite locali e i sistemi di potere consolidati, pare che le opposizioni se la possano giocare.
Certamente suscita perplessità la scelta della Lega di voler fare a meno di Giovanardi, ma a differenza di chi crede che questo sia un assist a Muzzarelli, mi preme ricordare che Pellacani, oggi con Parisi e ieri con Berlusconi, non apprezzò granché il 4% riscosso dall’ex Udc, additandogli la responsabilità di avergli negato il ballottaggio.
(Esiste un reperto televisivo in merito). E Pellacani, referente locale di Energie per l’Italia, è nella coalizione che sostiene Prampolini. La scelta di escludere Giovanardi e la sua Idea è solo della Lega e di Vernole oppure gli alleati non sono così appiattiti come sembrerebbe?
Interessante anche notare come, sempre intorno alla compagine di Prampolini, si sia accodata con un movimento ad personam, Valentina Mazzacurati che, se non ricordo male ebbe nella Lega i propri esordi politici per poi passare a Forza Italia. Ora, dire che si è accodata non è proprio la parola esatta, semmai ha scelto di farlo fuori da Forza Italia, partito nel quale dice di non riconoscersi più. E ci sta, per l’amor del cielo, tuttavia come si notava su queste colonne qualche giorno fa, sarebbe stato più interessante vedere una maggiore propensione maggioritaria anziché lo sviluppo di quello che potremmo definire un arcipelago liberale.
Perché sia Pellacani, sia Mazzacurati sono usciti da Forza Italia, uno per diventare luogotenente di Parisi, l’altra per fare un suo movimento locale. Tutto lecito per carità, ma che soluzione di continuità possono avere simili progetti? Parisi, dopo aver rinunciato alle politiche si è concentrato sul Lazio e la sua creatura, Energie per l’Italia, sta lentamente radicandosi a Roma e a Milano, ma altrove è come se non esistesse. E una formazione puramente locale che futuro ha in una coalizione guidata oggi da un partito che ha fatto, da sempre, dell’attenzione ai temi locali il suo cavallo di battaglia?
Stefano Bonacorsi
Modenese nel senso di montanaro, laureato in giurisprudenza, imprenditore artigiano, corrispondente, blogger e, più raramente, performer. Di fede cristiana, mi piace dire che sono .. Continua >>