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Lettera aperta al ministro Lorenzin: 'Ospedali modenesi, cosìnon va'

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'Donne e bambini in questa nostra città sono considerati oggettivamente cittadini di serie B'


Lettera aperta al ministro Lorenzin: 'Ospedali modenesi, cosìnon va'
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Gentile Ministro,
nel complimentarmi con Lei per la candidatura alle prossime elezioni nel collegio di Modena, colgo l'occasione per sottoporLe una delicatissima questione in  relazione ai due nosocomi cittadini. Da molto tempo ormai la sottoscritta in qualità di Presidente dell’Associzione no profit RelArte, insieme all'UDI di Modena, alla AIFVS di Modena e a un nutrito gruppo di genitori abbiamo richiesto alle Autorità competenti di spiegare alla cittadinanza come è possibile che donne e bambini in questa nostra città siano considerati oggettivamente cittadini di serie B.

Le espongo brevemente la questione: a Modena esiste un protocollo dal 2005 per il quale se una donna gravida o un minore fino a 14 anni è vittima di un incidente, il mezzo di soccorso che li prende in carico ha l'obbligo di trasportarli al Pronto Soccorso del Policlinico di Modena.

Mentre, al contrario, se il trauma è subito da un adulto egli viene trasportato al Pronto Soccorso dell'ospedale di Baggiovara. La situazione è critica poiché solo la struttura ospedaliera di Baggiovara ha un’organizzazione per il trauma, mentre al Policlinico unica sede di Ostetrica e Pediatria non v'è competenza specifica e allenamento al trauma.

La mia associazione insieme all'UDI e alla Associazione Nazionale Familiari Vittime della strada ha chiesto da tempo e inutilmente un confronto con le autorità sanitarie ma senza riscontri. L’Assessore Giuliana Urbelli dopo un primo interessamento è riuscito ad ottenere una laconica risposta dal Direttore Sanitario del Policlinico Dott. Sircana (Allegato 01) che conferma coi dati l'impossibilità del Policlinico, con vocazione internistica a trattare con la stessa efficienza i traumi rispetto all'agguerrito ospedale di Baggiovara.

Cita 45 casi di adulti trattati al Policlinico nel 2015 (ultimi dati disponibili) e, dice ancora, con ottimi risultati.

Quindi UN PAZIENTE GRAVE OGNI 8 GIORNI.

Considerando i turni significa che medici e infermieri in servizio trattano un caso grave in media una volta al mese e come tutti sanno è impossibile mantenere una risposta clinica adeguata e con questi numeri qualsiasi struttura dedicata al trauma va immediatamente chiusa per la salvaguardia dei pazienti (oltretutto dietro al Pronto Soccorso manca tutta la filiera per gli interventi urgenti  della chirurgia dedicata ai traumi).

E in effetti continuano ad arrivare  notizie della straordinaria organizzazione del centro del trauma di Baggiovara. Non per niente ovunque avvenga un incidente l'ordine di servizio è di trasportare l'infortunato al porto sicuro di Baggiovara.

Al contrario a tutt'oggi i gravi traumi della donna gravida e del bambino sino a 14 anni vengono portati al Policlinico. Se come viene affermato dal dott. Sircana la risposta terapeutica è  altrettanto efficiente, allora  siamo  di  fronte  ad  una  svolta epocale nel trattamento del trauma degna di un Nobel di medicina e chirurgia: con risorse nettamente inferiori e con pochissimi interventi,  medesimo risultato.

Il 24 ottobre 2017 ho partecipato all’incontro pubblico organizzato dalle autorità per illustrare alla comunità i perché della chiusura del punto Nascite di Pavullo e dei progetti per l’ospedale.

Una esponente del Comitato Salviamo l’ospedale, Sig.ra Bettini, ha chiesto fra le altre cose al Dott. Toscani (Capo Dipartimento dell’Emergenza urgenza della provincia di Modena) se nel caso di una donna gravida con trauma che viene trasportata a Modena da Pavullo,  verrebbe accolta al PS di Baggiovara o al PS del Policlinico.

A sostegno di questi percorsi il Dott. Sircana cita un documento della Regione (Allegato 02) che dice esattamente il contrario da quanto da lui affermato: tutti i pazienti,  nessuno escluso,  hanno  il  sacrosanto  diritto  di  essere  trasportati  nell'ospedale dove possa essere garantito la massima risposta terapeutica e non c'è dubbio, come ribadito mille volte dai medici dell'emergenza, che questo luogo può essere solo l'Ospedale di Baggiovara.
A seguito delle nostre segnalazioni a autorità e mass-media, solo una compagine politica ha intuito il pericolo della situazione, presentando una interrogazione in Consiglio Regionale (n. 5428 del 12 ottobre 2017 Allegato 03) alla quale segue risposta dell’Assessore regionale Dott. Venturi che in sostanza, alla stessa stregua della lettera del Dott. Sircana, non è affatto rassicurante.
Inoltre se è vero che il punto nascite di Pavullo è stato chiuso perché il basso tasso di nascite non permetteva al personale ospedaliero di essere pronto ad ogni eventuale emergenza, perché allora il discorso dovrebbe valere per il Pronto Soccorso del Policlinico in materia di donne gravide e minori?


Ho letto con piacere le Sue dichiarazioni alla stampa il 31 gennaio.
«Questa terra ha bisogno di essere aiutata ad essere valorizzata sempre di più. In questi anni io ho preso il modello emiliano come modello della sanità a livello nazionale penso alle questioni delle liste d'attesa. È incredibile come una regione che esprime tanta eccellenza, una città ed un collegio come questo, dove ci sono i siti industriali più importanti d'Europa spesso venga considerata una provincia»
«Dobbiamo essere tutti una squadra, io sono un alleato in questa coalizione, sono il leader di una forza politica che si chiama 'Civica popolare', ma sono il candidato alle uninominali di tutti. Aperta all'ascolto e soprattutto a una grande collaborazione per portare avanti il programma migliore per gli italiani»


E non sono cittadini italiani le donne gravide e i minori di Modena?

E il sistema sanitario modenese sarebbe ancora un modello se si sapesse che donne gravide e minori sono trattati oggettivamente come cittadini di serie B, ai quali non si può assicurare una assistenza pari a quella degli adulti?

Nel dicembre 2017 il Suo Ministero ha assegnato il Bollino Rosa alla nostra Provincia, importante riconoscimento per il grado di attenzione dei nostri ospedali nei confronti delle donne.

Non Le sembra che il caso del punto nascite di Pavullo e del Pronto Soccorso di Modena siano in contraddizione con le Sue parole e con l’assegnazione del Bollino Rosa?

Ed è per questo che Le chiedo esplicitamente di prendere in esame e verificare quanto le ho esposto, perché come Lei stessa ha affermato: «Dobbiamo fare in modo che l'Italia non finisca in mano agli estremisti e agli incapaci…»

Sono certa che vorrà tenere in conto le preoccupazioni di un nutrito gruppo di genitori, di donne, di cittadini che presto saranno chiamati alle urne per scegliere chi nel futuro immediato sarà responsabile anche della loro salute.

In  conclusione chiedo a Lei in qualità di Ministro della Salute e come candidata nell’uninominale proprio a Modena, di porre fine a questa situazione incresciosa trasferendo i reparti di pediatria, ginecologia e ostetricia nell’ospedale di Baggiovara oppure dando anche al Policlinico la vocazione traumatologica, e non solo internistica, fornendogli però  un organico e una struttura di supporto al trauma almeno pari a quella dell’ospedale di Baggiovara.

Anna Beatrice Borrelli - Presidente RelArte Modena


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