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Un plauso a Pd e Lega (tutti gli altri sono in fila in attesa del loro momento) per questa entusiasmante e costruttiva “politica del nemico”.
Mentre i fascisti salutavano il duce in piazzale Loreto come che nulla fosse venendo immortalati dai video di qualche smartphone per essere trasmessi in ogni telegiornale nazionale, i comunisti sedicenti anarchici imbrattavano ogni cosa tenendo Modena in ostaggio nel giorno della Festa per la Liberazione.
E che non si parli di anarchici perché l’Anarchia è una cosa serie, questi sono solo teppisti.
Il 25 Aprile dovrebbe essere la Festa della Liberazione. Ma Liberazione da cosa?
Dai fascisti e dai comunisti? Dai teppisti violenti capaci di strumentalizzare ogni cosa per creare disordini? Dai delinquenti annoiati che prendono a calci in testa i cittadini che tornano a casa a piedi la sera? Dai ladri seriali che vengono arrestati per poi essere rilasciati e tornare a rubare più di prima?
In questo modo di fare politica oramai si insegna ad avere solo nemici.
Eppure noi italiani abbiamo dovuto combattere una guerra civile per questo modo di escludere gli avversari dal fare politica a favore della stessa nazione. E dall’Istria italiana gli italiani sfuggiti alle foibe sono dovuti fuggire dai “liberatori” comunisti che intendevano governare, e così hanno fatto, nello stesso identico modo dei fascisti oppressori.
Per governare bisogna imparare il rispetto degli avversari, e imparare ad averlo per il bene della nazione, di tutta la nazione, anche di quella parte che non ti ha votato.
Solo in questo modo ognuno si sentirà investito dei valori necessari per partecipare al bene della Nazione e non unicamente coinvolto nei suoi interessi.
Infine la separazione dei poteri. Non è sufficiente avere chiari i ruoli di parlamento, governo, pubblica amministrazione e magistratura, è necessario che chi li compone ne rispetti l'indipendenza evitando di passare da una funzione all’altra.
Nella Democrazia moderna come vi può essere trasparenza se chi amministra la giustizia può poi sedere in parlamento, così come chi amministra beni importanti quali industrie pubbliche e/o private può fare altrettanto?
Senza risposte chiare a questi problemi potrà essere solo l’oblio della ragione, e noi europei dovremmo ricordare che poco più di cento anni orsono i giovani europei andarono, volontari alcuni ed altri costretti, a scannare i loro entusiasmi giovanili in quelle tante trincee sparse per tutta Europa.
Sigismondo da Modena