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Maduro o non Maduro?

Data: / Categoria: Parola d'Autore
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Confesso apertamente che ho molto condiviso la scelta del governo italiano di non schierarsi con il leader dell'opposizione venezuelana


Maduro o non Maduro?
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Confesso apertamente che ho molto condiviso la scelta del governo italiano di non schierarsi con il leader dell’opposizione venezuelana, mantenendo una posizione equidistante e cerco di spiegarne le motivazioni. Purtroppo, siamo ormai fin troppo abituati, con la sola eccezione di Craxi ai tempi di Sigonella, ad inginocchiarci di fronte alle scelte americane; da questo punto di vista c’è da rimpiangere persino Andreotti che è sempre riuscito a mantenere un buon rapporto sia con Israele che con i paesi arabi.

Poi è successo di tutto; dalla guerra in Iraq a quella in Siria e in Libia, tanto per citare le più vicine; e quando il governo era titubante come ai tempi di Berlusconi sulla Libia, ci ha pensato il presidente della repubblica (allora Napolitano) a spingere il governo nella direzione “giusta”.

I guai combinati sono sotto gli occhi di tutti: devastazioni, morti feriti, fuga.

E i fortissimo flussi migratori, incontrollabili, e per un certo periodo incontrollati, che si sono riversati sull’Italia, lasciata sola dall’Europa. Per non parlare poi degli interessi italiani che, come in Libia, sono stati fortemente pregiudicati a favore della Francia, vera ispiratrice dell’intervento. Diciamolo chiaramente: non esiste nessuna politica estera europea, ma solo gli interessi di un paese contrapposti a quelli di un altro.

Di paesi, nel mondo, dove vi sono proteste o regimi “poco democratici” ve ne sono veramente molti.

Da mesi sono in corso proteste con morti, feriti ed arresti, in Sudan che, forse non rappresenta proprio l’eccellenza della democrazia e dove, ancora, molta parte della popolazione vive in condizioni precarie. Per non parlare poi dello Zimbawe, dove da mesi sono in corso proteste popolari.

La repressione avvenuta in Turchia, negli ultimi tempi, è cosa nota. Che l’Arabia Saudita non sia poi un modello di democrazia è cosa risaputa, ma che si potesse uccidere un proprio cittadino, per di più giornalista scomodo, in una propria ambasciata a Istanbul è cosa da far rabbrividire.

Che Israele stia violando ripetutamente, da decenni, risoluzioni dell’ONU, accordi di pace e diritti umani è cosa dovrebbe far indignare il mondo “libero”; invece assistiamo alla continua processione di leader di tutto il mondo, compreso italiani, che vanno in quel paese per accreditarsi come amici. E palestinesi? Ormai una causa persa ed un inutile ingombro alla propria coscienza. Perché il mondo “libero e democratico” non si prende a cuore queste cause?

Siamo sicuri che i veri nemici della democrazia e della pace mondiale sono proprio solo il Venezuela e l’Iran? Sia chiaro che nessuno vuole sostenere che Maduro è uno stinco di santo né che in Venezuela ora si viva bene, ma questo non legittima nessun governo ad interferire negli affari interni di quel paese che, guarda caso, è un grande produttore petrolifero e che, da anni, ha sottratto la propria industria del petrolio alle lobbies americane. Si stimolino nuove elezioni, se proprio si vuole, ma non si incoronino dei presidenti fantocci.

Bene, quindi, ha fatto l’Italia a dissociarsi dal coro, anche se ultimamente, la posizione si è un po’ edulcorata. Altro nemico designato da Trump, fin dall’inizio del suo mandato è l’Iran che proprio pochi anni prima aveva concluso un accordo con gli Stati Uniti sul nucleare: tutto annullato; ora si è passati alle sanzioni economiche, minacciando di ritorsioni tutti i paesi che non vi aderiscono, per poi fomentare con la stessa tecnica del Venezuela, proteste popolari. Per ora, L’Europa si è dissociata, ma vedremo per quanto resisterà alle pressioni americane. Che la teocrazia iraniana non sia il massimo della democrazia non giustifica per niente provvedimenti di questo tipo; che c’entri qualcosa i petrolio?

Che sia proprio il petrolio più che la democrazia ed il benessere dei popoli, il vero interesse degli Stati Uniti? E che l’attacco simultaneo a Venezuela e Iran non sia proprio legato a questo filo?

Un ultimo accenno lo riserverei alla Russia; che neanche Putin non sia uno stinco di santo è probabilmente vero, come lo è il fatto che abbia sostenuto una guerra in Ucraina armando le milizie filorusse, dopo che nel paese vi era stato un vero e proprio colpo di stato contro il governo “amico”, probabilmente fomentato da una parte del mondo occidentale. Ma il mantenere le sanzioni contro la Russia è contraria agli interessi italiani e il governo gialloverde fa bene a battersi per abolirle. E poi che siano gli americani a dare lezioni di democrazia al mondo, sfiora il ridicolo; chi, proprio loro che hanno promosso e sostenuto pe peggiori dittature nell’

America centra e del sud? Proprio loro che hanno sostenuto, tanto per ricordarne alcune, le dittature in Brasile, in Argentina, in Cile e in tanti altri paesi? Qualcuno si ricorda ancora di Pinochet, tante per fare un nome tra i tanti?

In un mondo in cui ognuno fa i propri interessi è ora che anche in politica internazionale l’Italia alzi la testa lasciando all’ONU il proprio compito e non ad occasionali (ed interessai) giustizieri. Affermare questi concetti, vuol dire essere antiamericano? Nemmeno per sogno! Vuol solo dire essere contrari alle politiche imperialiste da qualsiasi parte esse provengano.

Franco Fondriest


Franco Fondriest
Franco Fondriest

Sono di origine trentine, ma ho trascorso la maggior parte della mia vita a Modena. Mi sono laureato in pedagogia ed ho svolto la mia attività lavorativa prevalentemente nella mia ..   Continua >>


 

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