Mercato Albinelli: cara Ludovica Ferrari, nulla è cambiato dal 2021
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Mercato Albinelli: cara Ludovica Ferrari, nulla è cambiato dal 2021

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Parla Paola Ferrari, ex consulente per la comunicazione del Mercato Albinelli


Mercato Albinelli: cara Ludovica Ferrari, nulla è cambiato dal 2021
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Leggendo i giornali apprendo che l’ex assessore Ludovica Ferrari accusa il governo, strano no, di tutte le problematiche riguardo il ritardo nel rinnovo dei bandi per i posti liberi al mercato Albinelli.
Trovo questo intervento veramente fuori luogo in considerazione della gestione da lei fatta proprio dell’Albinelli, che condusse a una storica conferenza stampa il 5 maggio 2021 del Consorzio del Mercato Albinelli contro all’Amministrazione comunale che ebbe come conseguenza:
1) La convocazione, post conferenza stampa di lamentela, del presidente del Consorzio, Andrea Prandini, in Comune per essere strigliato a dovere per avere osato indire una conferenza stampa contro il non operato del Comune di Modena.

2) La cessazione immediata di qualsiasi rapporto con la sottoscritta dopo 7 anni di lavoro insieme e dopo avere condiviso gli obiettivi del mio piano di comunicazione che prevedeva la trasformazione del Mercato con l’apertura di ristorantini per punirmi di avere fatto il mio lavoro di consulente del Consorzio Mercato Albinelli e avere indetto la conferenza stampa.
Le conseguenze ultime del clima avvelenato e delle oggettive difficoltà della gestione furono le dimissioni del consiglio di amministrazione, del presidente Prandini e ovviamente, da parte del nuovo Consiglio di amministrazione il non rinnovo del mio contratto di comunicazione e ufficio stampa.
Se si leggono le motivazioni addotte nel comunicato stampa di allora, si scopre che i punti sono rimasti gli stessi nel 2025 in occasione dell’incontro col sindaco Mezzetti e da qui è facile comprendere che l’assessore Ferrari forse avrebbe dovuto dedicarsi al mercato quando ne ebbe modo.
E a proposito della sua idea di adoperarsi per farlo dichiarare mercato storico, vorrei tranquillizzarla perché, come lei ben sa, già ne parlai con l’allora ministro Garavaglia in occasione del mio intervento al BIT fiera del turismo, che convenne sull’importanza della mia idea. E credo peraltro ci stia lavorando anche il Governo.

Ecco il comunicato stampa del 5 maggio 2021, da allora cosa è cambiato?
Il Mercato Albinelli è un mercato storico che quest’anno festeggia i 90 anni di vita. È bellissimo, una struttura liberty di pregio, è un bene di interesse artistico architettonico, vincolato dalla Soprintendenza per i beni Architettonici e il Paesaggio.
Come tutti i Mercati cittadini ha passato un periodo di fortissima crisi intorno agli anni 2000. Pareva destinato a un triste futuro, quando è partita il progetto per l’innovazione dell’offerta nel 2015. Dal 2015 al 2020 si è assistito al ritorno di tanti cittadini interessati all’acquisto di prodotti freschi e di qualità del territorio. A questi, però, si sono aggiunti turisti in numeri crescenti ogni anno e persone, di diverse età che volevano vivere il mercato anche per il pranzo e la cena.
Poi improvvisamente è cambiato tutto, è arrivato il Covid. Mercato chiuso per un periodo, sparizione completa dei turisti, entrate contingentate che hanno fatto drammaticamente calare il numero anche dei modenesi, che comunque volevano e vogliono fare la spesa all’Albinelli. In aggiunta, spese nell’ordine dei 60.000 euro per nr. 3 guardie sempre presenti, prodotti per l’igienizzazione, forniture di mascherine.
Questo scenario si è aggiunto ai problemi strutturali del Mercato, che può essere equiparato ad una vecchia signora: pieno di fascino, ma delicatissimo e un po’ acciaccato.
Problematiche
Le problematiche in elenco, tutte state già più volte condivise con il Comune di Modena anche prima del Covid. Le promesse di intervento fatte diverso tempo fa, rimangono ad oggi irrisolte:
· impianto elettrico obsoleto e da riprogettare ripartendo l’illuminazione fra le varie zone del mercato per risparmiare l’elettricità quando non necessaria;
· le continue infiltrazioni di acqua dal tetto ogniqualvolta piove;
· la condizione tremenda della maggior parte dei tombini, ancora originali;
· lo studio di un bagno all’interno del mercato per evitare i costi importanti per l’utilizzo dei bagni in piazza XX settembre.

Nonostante i nostri ripetuti solleciti e le nostre richieste di incontro – rimaste insoddisfatte - per capire le intenzioni dell’Amministrazione, nulla sappiamo in merito.
Con l’arrivo della pandemia si sono aggiunti altri problemi:
- le sofferenze per le chiusure della ristorazione, calo del numero dei clienti e di conseguenza di fatturato.
- I lavori in via Canalino che hanno reso tutto più difficile, lavori che sono iniziati subito dopo la riapertura seguita ai mesi di lockdown e si sono prolungati nel tempo oltre le scadenze promesse.
- Ancora nessuna proposta per la riduzione del canone di affitto per il 2021 e, nonostante la promessa di risolvere questo delicatissimo punto entro marzo, ancora non sappiamo se potremo contare su uno sconto. La preoccupazione è grande, avendo attività che hanno subito prolungatissime chiusure da inizio anno e ancora soffrono di potenti impedimenti al lavoro.
- Apertura di un cantiere in via dei Servi che riguarderà anche via Albinelli e tutte le strade adiacenti al Mercato. Lavori lunghi che impattano brutalmente sulla possibilità di raggiungere il mercato per gli operatori, di parcheggiare i mezzi. La comunicazione ci è stata data una settimana prima dell’inizio dei lavori e i cartelli per il detour sono apparsi dopo che si è aperto il cantiere, mettendoci nella condizione di dover rispondere ai clienti disabili che non riuscivano a trovare la strada per arrivare al mercato. La nostra proposta di utilizzare luoghi chiusi vicini all’Albinelli (via Camatta), non ha mai avuto una risposta. Ad oggi non sappiamo come faremo a scaricare e parcheggiare i furgoni quando il cantiere progredirà.
- L’ultima, ma più tremenda mazzata, ci è giunta con l’improvvisa chiusura del parcheggio nell’area dell’ex Amcm.
La mancanza di parcheggi gratuiti prospicienti al centro colpisce gli operatori che abitualmente, come tanti altri lavoratori del centro storico, andavano qui a parcheggiare, ma ancora peggio colpisce i clienti del Mercato stesso.
Risulta comunque evidente che verranno a mancare anche parcheggi a pagamento, in considerazione del fatto che tutti i cittadini che prima usufruivano dell’ex Amcm, ora si andranno a sommare ai clienti abituali dei posti a pagamento. Già ora, tanti hanno telefonato ai loro fornitori abituali salutandoli per l’impossibilità di spendere cifre orarie di un certo peso.
Il parcheggio offerto in cambio, nell’area prospiciente alla Stazione piccola, non è sicuramente paragonabile né per numero di posti, né per vicinanza.

La mancanza di parcheggi, combinata con l’apertura programmata di un “supermercato” sarà la morte (anche quella a questo punto programmata) del Mercato Albinelli, il cuore di Modena. Se muore “il cuore di Modena” il resto del centro storico non se la passerà meglio.
Inoltre, entro fine giugno il Consorzio sarà chiamato a rinnovare una convenzione con il Comune di Modena, ma con quale spirito potrà assumerci tali responsabilità, se a fronte non ci saranno certezze sull’impegno da parte dell’Amministrazione di volere preservare l’eccellenza e la storia del Mercato Albinelli?
Cosa riserverà il futuro? La trasformazione in un luogo privato, con un unico gestore che decide e investe, sul modello di Firenze, che nulla ha a che spartire con l’unicità, originalità, veridicità della proposta “Albinelli”?
Paola Ferrari

Redazione Pressa
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