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E’ di ieri il grido di allarme del presidente della provincia Tomei: non si sa come rispondere alle richieste di spostamento degli studenti in occasione dell’apertura delle scuole. Non ci sono e non ci saranno autobus a sufficienza; e comunque non vi sarebbero abbastanza autisti.
Il problema era noto, non è scoppiato adesso. Inoltre stiamo parlando di un sistema di trasporto pubblico già fortemente in difficoltà ancora prima del covid, tra autobus incendiati e affollati negli orari prossimi all’inizio e alla fine delle lezioni.
E’ chiaro a tutti che l’accompagnamento degli alunni con mezzi privati comporterebbe possibili ingorghi, ma soprattutto un grave danno ambientale.
Ecco che allora ci si appella alla… bicicletta. Infatti, sembra che la provincia stia puntando sul potenziamento delle rastrelliere davanti alle scuole per incentivare gli spostamenti (brevi) in bici. Come se questo bastasse.
LE PROPOSTE DELLA FIAB
Da mesi, la FIAB (Federazione italiana ambiente e bicicletta), sta sollecitando i comuni della provincia a predisporre rapidamente un piano di mobilità di emergenza, soprattutto a favore degli spostamenti scolastici. E’ evidente che il problema riguarda maggiormente i grandi centri dove gli spostamenti in bici sono più agevoli piuttosto che i comuni minori da cui, necessariamente, si devono utilizzare mezzi diversi per raggiungere i poli scolastici.
Ecco le proposte già inoltrate a suo tempo al Comune di Modena dove c’è la massima concentrazione di scuole; proposte definite con “molta resa con poca spesa”. Si tratta, infatti, di proposte di veloce ed economica fattibilità. Esse riguardano, in particolare:
• il cavalcavia Mazzoni da destinare solamente ai mezzi pubblici, ciclisti e pedoni • gli assi di via Morane, di via Buon Pastore, di via Luosi, di via Emilia Ovest su cui, senza togliere particolare spazio alla sede stradale, si può realizzare una ciclabile mono direzionale.
• il collegamento tra via Ciro Menotti e corso Canalgrande ove si prevede di regolarizzare, per i ciclisti, l’uso della corsia degli autobus. • il centro storico per il quale si ribadisce la richiesta di permettere ai ciclisti di percorrere alcuni tratti di sensi unici per le auto, apponendo la segnaletica “divieto di accesso eccetto biciclette”.
Dopo un lungo silenzio, sembrava che l’amministrazione comunale fosse intenzionata a procedere in questa direzione, ma, per ora, ed è già tardi, non si vede nulla. Finora solo il comune di Carpi si è dimostrato particolarmente sollecito ed ha ottenuto i complimenti dalla FIAB; gli altri, non pervenuti.
Anche in un’occasione di così particolare gravità, si dimostra il particolare disinteresse, se non propria avversione, delle nostre amministrazioni alla mobilità sostenibile. Un’altra occasione persa? Speriamo di no. Intanto, aspettiamo le rastrelliere…
Franco Fondriest