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'Credere, obbedire, combattere!'. Proprio questo pare essere lo slogan, forse meglio il precetto, che emerge anche dall'ultima assemblea pubblica congiuntamente convocata in materia di raccolta rifiuti dall'appaltante Comune di Modena ed appaltatore Hera Società per Azioni a beneficio di parte della cittadinanza del Quartiere 3 e tenutasi presso la Polisportiva San Faustino nella serata del 27 Aprile. Non esattamente ciò che l'uditore si sarebbe aspettato solo pochi giorni dopo le apparentemente pacificatorie celebrazioni del 25 Aprile.
A relazionare i convenuti sono state designate l'assessore architetto Alessandra Filippi da Piazza Grande e l'ingegner Fabia Ferrioli responsabile dei Servizi Ambientali di Hera Spa.
Nonostante Hera stessa abbia dichiarato con enfasi il meritorio raggiungimento con largo anticipo degli obiettivi posti dall'Unione Europea in materia di riciclo da RSU che prevedevano un tasso di riciclo del 55% entro il 2025 (per ciò che è di propria competenza, Hera dichiara di aver raggiuntò già il 57% nel 2021), al cittadino si chiede 'un ulteriore sforzo': 'siamo indietro rispetto al resto d'Italia', 'bisogna crederci!', 'insieme ce la faremo!', 'ce lo chiede l'Europa', 'non lo abbiamo deciso noi, lo ha deciso il bando'. Nel frattempo i vecchi cassonetti diventano cimeli da Amarcord e andranno rottamati in luogo di nuovi fiammanti apparecchi mangia-pattume all'avanguardia ed in grado di registrare dati utili a tracciare abitudini e redigere schede comportamentali che indicheranno la via per innalzare ulteriormente il tasso di riciclo.
Scienza, fantascienza, oppure semplice ideologia da sabato fascista? La Signora Maria che già maltollera le montagne di rifiuti che si accumulano, non comprende le ragioni della rottamazione di un sistema di raccolta ancora targato anni '80 ma che grazie a comportamenti virtuosi ha portato a bruciare le tappe, non sente le proprie istanze ascoltate da amministratori sordi che agiscono quali divulgatori e si sente accantonata e differenziata, proprio come una confezione da imballo. La serata allora scivola via disordinatamente, piccoli questioni di dettaglio ('l'organico esposto in atmosfera puzza?', 'la Tari calerà, vero?') prendono il sopravvento fintanto che l'assemblea si spegne sciogliendosi alla spicciolata: 'è fatta anche questa', devono aver pensato dal palchetto.
Mentre va in scena l'assemblea del 27 aprile 2023 che rappresenta solo l'ultimo capitolo la cui trama pare estratta da un romanzo del Ciclo dei Vinti, il caso vuole che contemporaneamente diventi di dominio pubblico che Atersir - che Hera e Comune indicano senza mezzi termini quale il mandante dell'imposizione di questa grande transizione - sia stata investita di un fiume di danaro pubblico da distribuire a guisa di premio-produzione e che servirà fattualmente a ripianare oneri già sostenuti per appaltare la fornitura di centinaia di nuovi cassonetti 4.0, sostituire ed ammodernare autocompattarori, assumere o incaricare ulteriore personale....
'Si stava meglio quando si stava peggio' e 'nulla sarà come prima', ma se Federico Fellini fosse ancora fra noi ci ricorderebbe che 'non si interrompe un'emozione'.
E il termovalorizzatore va.
ACARDO LUGLI
Sopra una immagine di via del Sagittario
Redazione Pressa
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