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Lontano da Modena, non mi erano giunte, se non molto approssimative e confuse, le notizie sullo stato di salute del nostro sindaco, che, stando alle notizie di stampa odierne che riportano una sua comunicazione in prima persona, egli ha felicemente superate. Ne approfitto, di conseguenza, per formulargli i miei migliori auguri per la sua salute, ben sapendo, io stesso per diretta esperienza, che quest'ultima è il più importante 'patrimonio' che possediamo.
Attesa la sua completa ripresa, immagino che prestissimo vorrà occuparsi delle tante 'domande' cui non solo giunte le attese risposte, e farlo per non contribuire a far permanere quella parte di Comunità che lo ha interrogato, nell'attuale situazione di incertezza e preoccupazione.
Fra le tante che sono sul suo tavolo, tutte di significativa rilevanza, a me personalmente stanno a cuore in particolare quelle che stanno riguardando gli interrogativi sulla gestione della Fondazione San Filippo Neri, che hanno a che fare con le tematiche educative e socio-assistenziali per talune componenti della popolazione giovanili.
Le risposte fin qui arrivate (dell'ex-presidente Castignetti, unico, finora, e mettersi alla tastiera per un comunicato) sono di una 'miseria' contenutistica imbarazzante, anche per chi le legge.
Le altre domande a me care si riferiscono all'altrettanto 'critica' (e criticabile) situazione in cui versa la Fondazione Arti Visive, che pare una neonata che non respira ancora. Non era difficile prevedere la situazione difficile che sta attraversando, già nel momento in cui, totalmente priva di una precisa progettualità, nonché della certezza normativa in cui questo Soggetto si sarebbe andato ad inserire, la Giunta ha voluto la 'forzatura' di questa nascita, prevalentemente allo scopo di tacitare l'insistenza delle critiche sui ritardi (progettuali e reali) che stava subendo la gestazione di quello che avrebbe dovuto essere 'il più importante progetto culturale' cittadino ed oltre: il nuovo Polo Culturale.
Affrontata senza prevedere il minimo contributo ideale degli operatori impegnati negli Istituti culturali che avrebbe dovuto assemblare (metaforicamente comportandosi come il proprietario di un ristorante stellato che non si preoccupa dei cuochi che avrà all'opera, né degli alimenti di cui dispone e sceglie uno chef che 'non conosce' né gli uni né gli altri) la scelta effettuata ha portato, di fatto, alle tante richieste di trasferimento degli operatori 'storici' ed alla pressoché nulla attività... e, peggio, quando ha realizzato qualcosa, non é certo stato all'altezza delle attese e del passato.
Per quanto ha a che fare con i tanti volontari 'allontanamenti' dei dipendenti, sono nelle condizioni di poter affermare senza tema di smentita, che la principale motivazione che li ha spinti ad quella (dolorosa) decisione, assai più della comprensibile preoccupazione per un 'nuovo' sconosciuto, é stata la sicura constatazione che il Comune stava abdicando al ruolo di programmazione culturale che gli spetta, delegandolo ad altri (privati) e nascondendo in tal modo la sua attuale incapacità organizzativa ed organizzativa ai suoi livelli politici e direttivi. Condizioni, quest'ultime, inaccettabili.
Ho fatta questa lunga premessa, utile per tornare al tema della strabiliante certezza che il nostro sindaco si sente di esprimere nel suo citato comunicato in cui si dice 'preoccupato' di lasciare tante decisioni 'a metà del guado' (vivaddio, finalmente lo ammette) ed altrettanto 'sicuro' che, se ri-affidate le future responsabilità amministrative sempre a lui, le prossime sfide (non gli basterebbe citare le vecchie?) saranno 'vinte' senza alcuna ombra di dubbio.
Ora, a sua (parziale) discolpa si può ricordare che diverse 'situazioni' problematiche se l'é trovate già malfatte e non sono frutto diretto delle sue scelte, né di quelle della sua Giunta. Penso al caso dei kioski, del confusivo avvio della progettazione del Polo Culturale del S.Agostino, dell'edificazione del comparto di Vaciglio, della 'privatizzazione commerciale' di gran parte dell'ex-amcm, del riutilizzo dei locali dell'ex-poste di via dell'Abate, oggi tristemente abbandonati, all'incapacità manutentiva delle nostre strade, delle nostre ciclabili (haimè con l'é periodico) del nostro verde ... e poi mi fermo per mitigare la mia amarezza. E la Ex-Manifattura? La Bretella Mo-Campogalliano?
Detto ció, che fotografa una città già in difficoltà, c'è anche da dire che Muzzarelli non ha fatto più di tanto per cercare di uscire dai binari di quelle scelte passate, anche laddove un pò di politica 'coraggiosa' glielo avrebbe consentito, Al contrario, ha profuso i suoi migliori sforzi nel (vano) tentativo di nobilizzare e rendere coerenti fra loro quelle stesse scelte, talvolta alleggerendone l'impatto negativo in percentuali minime ed imbarazzanti, talora accentuandone le negatività per dar corpo alla sua volontà di dimostrare un 'violento' ed aspro decisissimo, che non si é guardato addirittura dall'offendere pubblicamente e personalmente alcuni fra i suoi Cittadini critici.
Quali saranno le prossime sfide che Muzzarelli, parrebbe a nome di un Pd rinnovato anche congressualmente, si impegnerebbe a vincere, nel dettaglio, non é dato sapere. Egli scrive di uno 'slancio a rimettere in moto la città' ... slogan già stra-usato alle precedenti amministrative, quando non si preoccupò o non si accorse di accusare in tal modo il suo predecessore Pighi di averla quindi 'bloccata'. Scrive ancora di S.Agostino e AMCM, di nuovi Servizi per gli anziani e per la scuola (appena scongiurata l'idea di smobilitate Memo o, ancor peggio (!), di farlo assorbire nella Fondazione San Filippo Neri). Scrive di vincere le sfide della sicurezza e della (udite. udite) del sostegno alle 'lotte dei lavoratori'. Scrive proprio così.
Molto difficile, per me, ma credo anche per molti altri, dar credito a queste rassicurazioni, per di più spese a nome di un partito che, già di per sé, vive le molte difficoltà di una crisi non risolvibile a breve.
E, del resto, che questo pensiero accompagni il suo, il nostro sindaco lo dimostra quando, per credere in una sua vincita, cede alla denuncia di una divisione delle opposizioni. Come dire che a qualcuno potrebbe anche continuare a piacere il piatto di spaghetti sempre più scotti e sempre più sconditi al posto di un piatto a sorpresa. A me no.
Quanto all'oggettività dell'inconsistenza di un progetto politico alternativo ed adeguato a confinare all'opposizione l'attuale maggioranza... Beh, credo che abbia ragione.
Ma c'é ancora tempo e modo per cercarlo, per costruirlo e per trovarlo. Perchè, e questa mi sembra una certezza del momento, il prossimo voto sarà molto poco ideologizzato, mentre sarà espressione di un consenso basato sulla condivisione dei contenuti e non sulle singole 'storie' delle forze politiche.
Ma questo é un altro discorso, di cui non mancherò certo di occuparmi presto.
Giovanni Finali
Nella foto il sindaco Muzzarelli ieri tornato al lavoro dopo la convalescenza e le ferie insieme all'allenatore del Modena calcio Luigi Apolloni
