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Muzzarelli e l'offesa a Pellacani: sindaco che non accetta critiche

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Muzzarelli ritiene la manifestazione di un'opinione diversa dalla sua come un oltraggio diretto alla sua persona


Muzzarelli e l'offesa a Pellacani: sindaco che non accetta critiche
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Riflettendoci, non era difficile prevedere che la strategia del Sindaco e dei 'suoi' per evitarsi il confronto con i cittadini non  allineati ai diktat dell'amministrazione, dopo una prima fase, caratterizzata dalle affermazioni di sentirsi offesi e calunniati dalle irriverenti osservazioni critiche loro rivolte (offese e calunnie in realtà inesistenti), sarebbe passata ben presto ad una seconda fase, che è quella di scendere sullo stesso terreno contestato, quello dell'offesa diretta. Ma, stavolta, offesa vera e propria.

Ovviamente, come del resto non poteva che accedere, così com'é noto a tutti coloro che hanno un minino di conoscenza dei meccanismi che regolano i social, la fase del dichiararsi offesi ed indignati e, in conseguenza di questo, evitare di reagire e controbattere alle altrui osservazioni, evitando ogni intervento su questo tipo di piattaforme digitali, non poteva che risultare fallimentare e perdente.

Sparire dal confronto digitale, dopo tanto tempo che lo si é praticato, dichiarandosi insoddisfatti, ma solo dopo una lunga frequentazione (come, ad esempio, e capitato con l'amico Giorgio Pighi, uno fra tanti, che lungamente ha dibattuto ed espresso le sue opinioni sulla mia pagina fb .. e che adesso è 'sparito') non é buona cosa, perché lascia intuire, oltre che la fatica di  proseguire, anche la mancanza di argomenti tali da poter risultare convincenti.

Ma di questo ho già scritto altrove e più non mi dilungo.

Preferisco farlo, invece, per quanto riguarda la seconda fase, quella che, più che occuparsi dei contenuti, tende a svilire le opinioni diverse dalle proprie, e, per farlo, credendo erroneamente di rinvigorire le proprie credenziali di credibilità, arriva ad offendere 'l'avversario'.

A questo proposito, dispiace molto, al di là delle opinioni politiche e dell'accordo o meno coi vari provvedimenti, chiunque voglia conservare un autentico senso di rispetto per le Istituzioni e per chi, chiunque sia, le rappresenta, il dover constare che spesso, davvero troppo spesso, con questo criticabile comportamento, a spendersi sia proprio il nostro sindaco, colui che incarna il massimo livello rappresentativo della nostra Comunità.

Carattere sanguigno, determinazione accesa, volontà di immediatezza comunicativa e via di questo passo, non possono essere evocate ed utilizzate per limitare la grave responsabilità che quest'ultimo si assume, quando definisce 'patacchini' tutt'una intera platea di oltre trecento cittadini che contestano, in modo rigorosamente democratico, una scelta che lui stesso sta presentando pubblicamente.

Tanto meno può definirli 'egoisti' o peggio.

Tralasciando di soffermarsi su altre circostanze, non si può però tacere su un ulteriore (e, secondo me, molto grave) scivolone che lo ha coinvolto durante l'ultimo Consiglio comunale, quando, del tutto gratuitamente, ha preso di mira direttamente il consigliere Pellacani, con frasi del tipo 'mi auguro che i miei nipoti evitino di frequentare le sue lezioni universitarie, per la leggerezza e l'approssimazione che lei manifesta', accusandolo direttamente di un'evidente impreparazione, che, per chi é un docente universitario stimato, di un Dipartimento che é appena stato riconosciuto di livello eccellente (come 'signorilmente l''offeso' ha ricordato nella sua replica, non privandosi, però, a sua volta di punzecchiare il cindaco sul suo scarsissimo curriculum professionale)  beh ... un'offesa siffatta non è proprio una cosa da poco.

Dalle opinioni politiche del consigliere Pellacani, sia chiaro, mi sento lontano mille miglia. Ed ho motivo di credere che la stessa lontananza sia anche del sindaco, tuttavia non credo che ciò possa giustificare in alcun modo il ricorso all'offesa personale.

Con Pellacani io mantengo occasionali relazioni civili e cordiali, perché è persona cordiale e discreta. Non mi é mai capitato di vederlo e sentirlo andare sopra le righe.

Forse anche per questo ho avvertito quell'offesa, tanto inutile quanto immotivata, come un'offesa rivolta anche a me stesso. Alla mia idea di come dovrebbe essere il confronto democratico, che non deve trascendere mai in offesa personale, tanto diretta quanto gratuita e, soprattutto, non argomentata. Il 'torto' di Pellacani, come ha detto il sindaco, é stato quello di avere citato Italia Nostra, facendo riferimento ad un articolo di legge che anche quell'Associazione ha citato in un suo comunicato.

Evidentemente, il nostro sindaco ritiene Italia Nostra un suo competitor politico, da contrastare vivacemente, ignorando completamente che ciò non potrebbe   essere, anche per specifico vincolo statutario.

Ma, evidentemente, il sindaco non la pensa così, tanto da accusarla e rimproverarla ogni qualvolta ne ha l'occasione. Ma non é il caso di soffermarsi su questo.

Ciò che richiede la nostra riflessione, invece, è pensare a definire che idea abbia il nostro sindaco di chi critica le sue decisioni e vi si oppone, nei modi che sono previsti dalle norme. Talvolta, ed in realtà ormai molto spesso, egli dà l'impressione di ritenere la manifestazione di un'opinione diversa dalla sua come un oltraggio diretto alla sua persona. L'impressione di parificare il dissenso dai suoi provvedimenti ad un vero e proprio reato, magari di lesa maestà, o, quanto meno, ad un gesto riprovevole. Inammissibile ed imperdonabile.

Mi chiedo, di conseguenza, quale tipo d'idea egli abbia del confronto democratico, che prevede e contempla il pieno e totale diritto (e dovere), da parte di chi lo voglia fare, di esprimere e manifestare il proprio pensiero, senza dover avvertire la preoccupazione di compiere un illecito o una forzatura del normale confronto democratico.

Ora, pur dissentendo spesso dalle sue scelte amministrative, sono convinto sia di non avergli mai recato offesa, né diretta né indiretta, sia, nel contempo, di avergli sempre riconosciuto le sue capacità politiche. Mi è capitato di rimarcare certe sue veemenze oratorie ed i toni usati nell'esprimerle. Però, finora non mi era mai capitato, come sta accadendo ultimamente, di doverne cogliere il lato offensivo. E ciò mi preoccupa, non poco, perché sono convinto che non sia di nessuna utilità 'avere a capo' della nostra Comunità una persona tanto stanca ed usurata da non riuscire più a contenere i suoi sfoghi verbali, quando diventano offensivi.

Indagando le ragioni di questo stato di cose, si potrebbe osservare che non é escluso che di questa stanchezza possano essere state causa le recenti questioni della scelta dei candidati del suo partito nella nostra e sua Città. Vicende che ne hanno evidenziato la scarsa influenza a livello nazionale, messa in luce a seguito dell'esclusione dalle liste cittadine di tutti i candidati che aveva sponsorizzato. Contemporaneamente alla constatazione di dover accettare candidature che, quanto meno in linea teorica, sono abbastanza lontane dalla sua posizione politica.

Credo che, in ogni caso, sarebbe meglio che, su queste vicende, riuscisse a mettersi il cuore in pace e convincersi ad impegnare tutte le sue migliori energie, risorse e capacità, per il tempo che gli resta di questa consigliatura, ai destini della nostra (comune) città.

Giovanni Finali


Giovanni Finali
Giovanni Finali

Educatore e Formatore, poi Coordinatore degli Educatori professionali del Comune di Modena, ha terminato la carriera presso la stessa Amministrazione in qualità di Istruttore Direttivo c..   Continua >>


 


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