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La vittoria di Muzzarelli sembra mirabolante, ma avendo giocato la campagna sullo slogan del 'No alla Lega della paura', più che sui numeri, il gradino più alto del podio sembra poggiare sulla 'paura della paura'. Di sicuro il primo cittadino incassa un successo personale considerevole, che tuttavia mette in ombra una situazione di fragilità generale del suo consenso.
In 25 anni a Modena il partitone (dal PDS+popolari al PD) è in calo costante di consensi, circa un -1% all'anno, passando dal 56% del 1995 al misero (in confronto) 36% di domenica scorsa. Peraltro con un andamento piuttosto lineare, senza alti e bassi. Praticamente solo bassi. E se si incrociano i risultati di politiche,europee e regionali tenutesi negli anni, il dato viene confermato.
Bisogna inoltre considerare che l'affluenza è progressivamente calata dall'87,9% del 1995 al 69,4% di domenica, cosa che rende ancora più deboli le percentuali.
Sinistra per Modena ha quadruplicato i propri risultati storici (sempre attorno al 2-2,5%), nonchè quelli delle contemporanee europee, segno che di fronte allo spauracchio leghista molti scontenti di Muzzarelli hanno voluto fare un 'voto utile', rifiutandosi però di votare il partito del sindaco. Insomma, la polvere del malcontento popolare è stata messa sotto il tappeto dell’alleato di coalizione.
Paradossalmente però la Sinistra passa da 6 consiglieri della precedente legislatura (grazie ai transfughi di Per Me Modena) a solo 3, con la consapevolezza di avere un elettorato formato da scontenti, cui dovrà costantemente strizzare l'occhio per evitare di perdere un consenso effimero. Strizzare l'occhio significherà dover ogni tanto mostrare posizioni critiche nei confronti di Muzzarelli, facendo saltare qualche voto sui temi più caldi e sensibili
I Verdi rientrano in consiglio comunale con le stesse dinamiche e gli stessi problemi della Sinistra.
Nella precedente consigliatura Muzzarelli poteva contare su una pattuglia di 22 consiglieri (15 del PD, 6 della sinistra, più l'appoggio esterno di Montanini). Nella prossima invece i consiglieri di maggioranza saranno 20, divisi su 4 gruppi consiliari, mentre l'opposizione guadagna due consiglieri.
Modena Volta Pagina aveva messo in piedi un progetto interessante, ma è stata ostracizzata e maltrattata in campagna elettorale, ottenendo un risultato più basso delle attese, e più basso di quello che meritava. In effetti se si contano i 6 punti percentuali che la Sinistra ha preso in più rispetto alle europee, non è inverosimile pensare che siano composti da elettori che avrebbero votato volentieri la Coriani, ma troppa era la paura della calata dei barbari (ex) padani. Magari non il 6%, ma forse un 4% sì, che l’avrebbe portata almeno a un 7% tondo (e chissà). E così, nelle pieghe della legge elettorale due seggi sono migrati dritti dritti a Cinquestelle e Fratelli d’Italia. Peccato perché sarebbe stata meglio per il Pd un’opposizione di sinistra, per quanto critica, piuttosto che trovarsi di fronte un ulteriore pentastellato e addirittura un consigliere del Popolo della Famiglia.
Insomma, il sindaco ha guadagnato rispetto al 2014 un 3,7% di preferenze al primo turno, e potrà vantare un limpido successo. Tuttavia il Pd ha perso il 9,3%, e la coalizione risulta più frammentata, con il 6,2% di consiglieri in meno ed un'opposizione più numerosa e compatta. Ma soprattutto, anche se a prima vista non sembra, il voto mostra una città che ha votato per Muzzarelli (chi è andato alle urne), ma lo ha fatto a denti stretti e a naso tappato
Se il trend pluridecennale del Pd è in discesa, i prossimi 5 anni iniziano decisamente in salita.
Marco Ranuzzi