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Ieri avrebbe potuto essere una giornata importante. Il Consiglio comunale doveva affrontare la discussione e l'approvazione del bilancio, che (é bene ricordarlo) rappresenta l'atto più importante di ogni anno di consigliatura. Ovviamente, il dibattito avvenuto ieri era l'atto conclusivo di pensieri, di ragionamenti e di accordi già maturato in precedenza, ma, ciò nonostante, avrebbe potuto e dovuto essere l'occasione più significativa per descrivere le strategie di spesa che avrebbero caratterizzato le prossime azioni politiche ed amministrative.
Avrebbe dovuto saper esprimere le priorità, attraverso un proficuo confronto ideale a valoriale fra le parti.
In realtà, tranne che per pochissime eccezioni, l'intera seduta consigliare non ha vissuto nulla di tutto questo. Ciò che si è consumato non é stato altro che la consueta liturgia dialettica, che ha registrato, in maniera prevedibile e scontata, l'autocelebrazione di una maggioranza in difficoltà, del tutto incapace di darsi spunti originali, di un'opposizione rivendicativa di un auspicato successo elettorale per cambiare le carte in tavola (con quali conseguenze per Modena non é dato sapere) e ben poco altro.
Certo non é bastato l'intervento di Baracchi (fra le eccezioni di cui sopra), incentrato sulla necessità di rendere prioritari gli interventi a supporto dei ragazzi, a scuola ed oltre, a modificare la sensazione di teatrino della politica che si respirava.
Come non sono stati sufficienti neppure gli interventi dei 5stelle, sia gli odg che quello 'generale' (le altre eccezioni), a contribuire a dare slancio e prospettiva a ciò che, più che ad un atto di indirizzo di scelte, non e stato altro che un fare 'i conti della serva' con l'unica finalità di far tornare i conti per non crearsi problemi. Nessun nuovo slancio per il nostro welfare. Nessuno per ri-prenderci in mano la nostra Cultura. Nessuna scelta manutentiva per la nostra Città. Nessun intervento per promuovere socialità e partecipazione democratica, spente da tempo. Nessun riscontro sui quartieri e consulte associative.
Volendo sintetizzare il mio pensiero e la valutazione di questa discussione e dell'approvazione di questo bilancio, si può dire che è un atto 'senza storia', un documento 'senza aspirazioni ed ambizioni' e che tale resterà nella memoria dei Modenesi. Ha distribuito le sue risorse in modo equilibrato, ma quando equilibrato vuol dire privo di scelte coraggiose, timido ed indeciso. Fossi stato chiamato ad esprimere un voto, non avrei avuto dubbi nell'essere contrario.
Le componenti di LEU hanno avuto comportamenti diversi: MDP l'ha approvato e Per Me Modena si è astenuta. Evidenziando, ancora una volta, caso mai ce ne fosse stata ancora necessità, l'esistenza di un progetto politico incompiuto, che manifesta valutazioni ancora troppo diverse fra loro, che sconta .. ed immagino sconterà ancor più al prossimo turno elettorale ... una evidente incoerenza delle proprie scelte strategiche ed opzioni di alleanze.
Poi, nel giorno in cui, grazie alla notizia riportata da un quotidiano che non é della nostra Città, si apprende che il Comune di Modena, oltre a quelli di Formigine e Carpi, ha deciso di non deliberare il suo consenso per l'istituzione del Parco fluviale del Secchia, pur essendo il 'più grande' fra i 14 Comuni interessati dal transito di quel corso d'acqua, registro che la parola che ieri nell'Aula consigliare è stata la più utilizzata é stata 'ambiente'.
Tanti e ripetuti interventi si sono riferiti alla necessità di programmare interventi di salvaguardia di questo nostro insostituibile ed unico patrimonio, hanno osannato l'ormai famoso parco urbano... evidenziando un'ambiguità ed incoerenza inaccettabili.
Solo gli interventi dei 5stelle, con una serie di proposte, di emendamenti e di odg che possono essere di immediata e relativamente semplice realizzazione, hanno cercato di attribuire il giusto risalto a questo tipo di sensibilità. Del tutto invano. Presente nel momento dell'illustrazione, ad esempio, della proposta di riprendere in mano il progetto dell'arch. Leonardi per la creazione coerente del nostro verde urbano, ho osservato un'uditorio disattento, disinteressato, assente.
Che la natura ci assista e voglia bene.. perché i nostri amministratori non lo sanno fare.
Giovanni Finali
