Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Domani è il 1 maggio, la festa dei lavoratori.
Festeggia chi il lavoro lo ha, ma ci tornerà lunedì; festeggia chi il lavoro lo ha perso o a breve lo perderà; festeggiano le partite Iva, soffocate col cappio dorato di chi mantiene questo Paese; festeggiano gli operai delle PMI, costretti a mettere da parte la paura del momento; festeggiano i parrucchieri, pronti a ripartire di lunedì, giusto un attimo prima di un’altra festa; festeggiano psichiatri e psicoterapeuti, che a breve avranno un gran da fare; festeggiano le donne, costrette dalla società a lavorare fuori e a continuare in casa; festeggiano bar e ristoranti, che non hanno idea di come sarà il loro prossimo futuro e nel frattempo restano appesi a un filo e festeggia anche chi ha sempre lavorato, anche durante tutta questa emergenza e grazie proprio al lavoro di queste persone possiamo starcene qui a festeggiare.
Festeggiamo proprio tutti tutti quindi... o forse no?
Volpe Giulia
Giulia Volpe
Giulia Volpe, 30 anni, ho studiato lingue, economia e marketing internazionale e culture e tecniche della moda. Ho molte passioni, estremamente diverse fra loro. Sono socia del Club TreEm.. Continua >>