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Dopo il durissimo attacco del presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, anche il professore di Chimica-Fisica Franco Battaglia di Unimore critica la decisione della giunta Bonaccini di fermare le ricerche di idrocarburi a Fantozza e Bugia.
Ecco l'intervento che Battaglia ha inviato a La Pressa.
La decisione della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna di impedire la ricerca sulla fattibilità di estrarre gas in alcune zone nel cuore della regione non mi meraviglia. La classe politica italiana s’è dimostrata abbastanza incapace di gestire i risultati che emergono dalle analisi tecniche della scienza migliore. Nel complesso è una classe politica impreparata e incompetente, che trova comodo assecondare le legittime, ancorché infondate, preoccupazioni di una minoranza della popolazione, anziché far la fatica di informarla della infondatezza di quelle preoccupazioni.
Restando vicini al tema, mi sovviene il caso del deposito geologico di gas che si voleva realizzare nel modenese, e che fu proibito con vare argomentazioni, non ultima quella del fatto che il territorio fosse a rischio terremoto. Rischio citato anche sulla ricerca suddetta. Non si capisce cosa c’entrasse allora né cosa c’entri ora il rischio terremoto. Sappiamo benissimo realizzare manufatti che sono a prova di terremoto! Per esempio, l’infausto terremoto che ha colpito la regione alcuni anni fa, pur avendo distrutto chiese e case di alcuni secoli, lasciò intatti tronconi d’autostrada poggiati su piloni alti decine di metri. E non risultano a maggiore rischio di terremoto quelle regioni del mondo ove si estrae il gas o il petrolio.
Se un parere tecnico-scientifico suggerisce che un intervento va fatto col coinvolgimento della popolazione, non vuol dire che questa (o, piuttosto, una rumorosa minoranza) possa bloccare l’intervento – come interpreta la Giunta regionale; ma vuol dire solo che la popolazione deve essere informata dell’intervento stesso.
La Regione ER si è già rivelata, in altre occasioni, incompetente a gestire con spirito tecnico-scientifico le questioni ambientali. Ad esempio, mi risulta che avrebbero approvato il divieto di uso dei camini nelle abitazioni che si trovano al di sotto dei 300 metri sul livello del mare. Perché? Mistero. Starebbero per predisporre restrizioni alla circolazione di auto diesel. Perché? Mistero. Non v’è nulla, ma proprio nulla, che giustifichi, sul piano sanitario o ambientale, quelle misure.
E sono anche contraddittori, questi della Regione ER. I no-vax – rumorosi e ignoranti quanto quelli dei comitati che vogliono bloccare persino la sola ricerca di fattibilità della estrazione del gas – si oppongono ai programmi di vaccinazione obbligatoria. La scienza migliore avverte che tale opposizione è non solo ingiustificata ma è esiziale. Per tante ragioni. La Regione, molto giustamente, non sta dando ascolto ai no-vax adducendo proprio le motivazioni offerte dalla scienza migliore. Come mai non assume lo stesso atteggiamento nei confronti di quei comitati contro l’estrazione del gas?
Invocano il principio di precauzione (PdP), che è un imbroglio lessicale, buono per essere invocato a fisarmonica, secondo la convenienza. Prendo l’antibiotico? Per il PdP, assolutamente no, perché potrei subire uno shock anafilattico e morire. Ma, sempre per il PdP, anche assolutamente sì, perché se non lo prendo potrei morire per l’infezione. Che gonzi.
Credo che l’Italia sia l’unico paese al mondo ove, ci fosse petrolio e gas, esso non verrebbe estratto. “Perché la ggente ha paura”, dicono questi assessori della regione ER. E noi gli paghiamo migliaia di euri di stipendio al mese perché decidano che è meglio il non fare “perché la ggente ha paura”? I poveretti non si rendono conto che il non-fare, ancorché comodo, può essere più dannoso del fare. Ma il non-fare non è stipendiato con migliaia di euri al mese. Di solito.
Franco Battaglia - Professore di Chimica-Fisica Università di Modena
