Renzi, il partito della Nazione e le notti insonni di Muzzarelli

L'analisi di Giovanni Finali sullo scenario politico nazionale e sui risvolti locali del nuovo asse Pd-Forza Italia


Animato da una frenetica attività e spinto da una irrefrenabile ed incontenibile fretta, Matteo Renzi sta facendo tutto ciò che può per portare i cittadini alle urne prima possibile.
Se si prova a riflettere sulle motivazioni di questa volontà, che contraddice molte sue dichiarazioni precedenti (cosa non nuova ma comunque ugualmente rimarcabile) sembrerebbero non bastare né la paura dell'ombra che gli sta facendo Gentiloni né l'urgente necessità di avere un Governo nel pieno dei suoi poteri. Gentiloni ed i suoi alleati, da parte loro, non smettono, infatti, di dichiarare di esserlo e sembra anche che tanti loro oppositori (tranne, è vero, i 5stelle) non abbiano intenzione di non riconoscerglielo. Altrettanto immotivata appare la ragione della necessità di avere un Governo più 'forte', in grado di affrontare in maniera più definita la stesura della prossima legge finanziaria, nel prossimo autunno, che sarà certamente ancor più impegnativa della precedente.
Oggi, infatti, quel Governo, nel bene e nel male, c'é, con una maggioranza (abbastanza) sicura, mentre molti, se non tutti gli osservatori politici sono portati a pensare che potrebbe non essere così a seguito dell'esito che ci consegnerebbero le urne, che potrebbero creare una situazione più complessa dell'attuale, che almeno può sempre contare sui numeri che ha ottenuto il PD di Bersani.
Allora, quali sono i motivi che lo spingono a verificare immediatamente qual é il consenso elettorale di cui gode, sottoponendolo ad un rischio oggettivo, proprio nel momento in cui il suo partito sta vivendo le difficoltà che stanno sotto gli occhi di tutti? Renzi é certamente 'forte' nel suo partito, che però, a sua volta, é sempre meno forte nel Paese.
Confesso che a questo proposito non ho le idee troppo chiare.
L'unica ipotesi che sono in grado di formulare é che egli ritenga maturo il tempo per realizzare il suo progetto di 'partito della nazione'. Che ritenga, cioè, che il clima politico che si verrà a creare a seguito delle elezioni, si presenterà talmente tanto complicato ed incerto da convincere molti (cittadini, parlamentari, società civile, mercati etc.) che l'unica soluzione possibile potrà essere quella di accordarsi con il partito di Berlusconi... perché lo richiederà l'urgenza di definire la legge finanziaria, per non essere costretti a pagar dazio all'Europa, per presentarsi al mondo con un Governo stabile, per fronteggiare la minaccia terroristica, per risolvere i problemi dell'immigrazione e della sicurezza, per creare nuova occupazione, per rilanciare l'economia... finchè il gatto non sporchi in casa.
Credo anche che egli ritenga che un Governo PD-FI, partito, quest'ultimo, che si preoccuperà di tenere costantemente sotto scacco, col ricatto che per Berlusconi ed i suoi la partecipazione a quel Governo é l'unica ed ultima sua chance per restare in scena, creerebbe, di fatto, una situazione che lascerebbe a bollire nel suo brodo il Mov5stelle, fino a farlo decomporre.
Ovviamente, FI cercherà di vendere cara la sua pelle, al più alto prezzo e credo che ci riuscirà, facilitato dal fatto che i suoi progetti, in campo economico, non sono poi tanto diversi da quelli del PD renziano.
Personalmente, penso che questo 'terrificante' quadro politico nazionale non potrà evitare di produrre ricadute sul piano locale, che, lo confesso, è quello che m'interessa di più, poiché mi sembra l'unico per il quale avverto la capacità di interagire, nel mio piccolo.
L'attuale maggioranza del nostro Comune, nel quale la componente di FI si caratterizza da sempre per un'opposizione schierata, maggioranza che, visto il calare in rapida successione del consenso elettorale del PD, oggi, più per necessità che per convinzione si 'appoggia' alla sua sinistra per cercare di mantenere un'identità che sembrerebbe piacere ancora ai modenesi... potrà reggere così com'é anche in presenza di un contesto politico nazionale almeno sulla carta tanto cambiato? Quella sinistra manterrà il suo appoggio ad un PD locale che, però, che a livello nazionale governa con chi é tanto distante?
Ed i numeri che la nostra Comunità attribuisce a FI saranno sufficienti a mantenere egemone una maggioranza PD-FI?
Non voglio fare il facile profeta, ma credo che il partito del sindaco Muzzarelli, e lui stesso, ammesso che non abbia deciso di farsi candidare per Roma, non stiano dormendo sonni tranquilli: oltre ai dubbi già evidenziati, credo che si porranno anche quello di 'dove andranno a finire' gli oltre settemila voti che tre anni fa ha ottenuto 'per me Modena'.
Credo proprio che non saranno poche le perplessità politiche che ci accompagneranno quest'estate, ed ho idea che queste incertezze non saranno superate col concerto del secolo.
Giovanni Finali
Educatore e Formatore, poi Coordinatore degli Educatori professionali del Comune di Modena, ha terminato la carriera presso la stessa Amministrazione in qualità di Istruttore Direttivo c.. Continua >>