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Il destino infausto della sede dell’Agenzia delle Entrate a Sassuolo era segnato da anni, nel più assoluto silenzio delle Istituzioni. La scelta di fondo di chiudere Sassuolo e Mirandola come sedi operative e di accentrare nella novella sede provinciale a Modena, ma stranamente fu salvata la sede di Carpi, fu una sciagurata scelta politica.
Sassuolo è al centro di un comprensorio con caratteristiche non comparabili con altre realtà sia dal punto di vista del territorio di competenza che dell’economia. La competenza territoriale sassolese va da Formigine a Frassinoro, qualche centinato di Km per la maggior parte montano, mentre nel distretto ceramico si produce un importante PIL nazionale.
L’Ufficio di Sassuolo, tra l’altro , aveva una importante produttività di livello regionale e nazionale attraverso la costante presenza sul territorio. Oggi completamente assente.
Non per niente, studi recenti, proprio sul piano locale, ha indicato Sassuolo come la città con la più alta ipotesi di evasione fiscale e contributiva, del territorio modenese.
Nemmeno il Comune di Sassuolo, utilizza il potere previsto dalla legge, di effettuare segnalazioni qualificate, all’Agenzia delle Entrate, sede provinciale di Modena ,per ipotesi di evasione fiscale e contributiva. La sede dell’Agenzia delle Entrate di Sassuolo va riattivata, con tutte le competenze assegnate dalla legge a tale ufficio, è veramente puerile dare la colpa della chiusura a questioni di affitto e pagamento bollette.
Aspettiamo un segnale dalla Unione dei Comuni del Distretto Ceramico: non ci serve un buco per fare i Codici Fiscali, ci servono poteri per il controllo del territorio.
Mario Cardone- Socialisti Sassuolo