Italpizza
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
Italpizza
articoliParola d'Autore

Scuola dell'infanzia, perché a Modena non piace lo Stato?

La Pressa
Logo LaPressa.it

Regia del pubblico o catalogo del Postal Market?


Scuola dell'infanzia, perché a Modena non piace lo Stato?
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

LE SCUOLE DELL’INFANZIA IN ITALIA

Come si evince chiaramente dalla tabella riportata in calce utilizzando i dati del sito Comuni e città, solo in Veneto le scuole dell’infanzia private superano le statali; e solo in Emilia Romagna e Lombardia le private sono sotto di poco alle statali; nel resto d’Italia, non c’è ormai competizione. La scuola dell’infanzia statale, fondata nel 1968, in poco più di 50 anni, ha conquistato sul territorio circa i due terzi dei frequentanti; il motivo? E’ pubblica, gratuita, aperta a tutti. In base ai dati del MIUR del 2018/19, gli iscritti alla scuola dell’infanzia, in Italia, erano in totale 1.460.538. Gli iscritti alle scuole d’infanzia statali erano il 63%, quelli delle scuole paritarie erano 541.447, pari al 37% di cui le scuole comunali rappresentano il 9% e quelle paritarie private il 28%.

La regione Emilia Romagna nel suo Rapporto informativo sull'offerta educativa 0-6 relativo all’anno educativo/scolastico 2016/2017, riporta che le scuole statali rappresentano il 47.1%, mentre, in provincia di Modena, stanno al 51.7. In regione, le comunali sono un misero 17.8%, mentre in provincia arrivano solo l’11.8%.

A Modena, le scuole dell’infanzia sono complessivamente 63, di cui 12 comunali, 10 gestite dalla Fondazione Cresci@mo, 12 statali, 9 convenzionate e 20 Fism; quindi 34 pubbliche di cui solo 12 statali e 29 private. Insomma, siamo in totale controtendenza. Come mai? Certo, il forte radicamento delle scuole dell’infanzia comunali, cresciute ancor prima che lo stato se ne occupasse, è una buona ragione.

Ma è una buona ragione per mantenere questo sistema così frammentato che produce esclusione e diseguaglianze in un momento molto delicato della vita dei bambini? E che pesa tanto sui bilanci dei comuni? Mi scuso per il paragone irriverente, ma potenziare oggi, il 3/6 comunale mi ricorda quelli all’inizio degli anni ’70 volevano mantenere i patronati scolastici perché avevano salvato molti bambini dalla povertà.

Su una cosa, però, sono d’accordo con il sindaco: non dobbiamo essere nostalgici. Ciò è certamente vero, come è altrettanto vero che la strada più sbagliata e meno equa è quella della esternalizzazione. Nessuna delle due soluzioni, quindi, pone rimedio a quello che il più grave scandalo del sistema dell’infanzia modenese: la ghettizzazione e l’ampliamento delle disuguaglianze. E, infatti, personalmente, non sostengo nessuna delle due.

CHI E’ INTERVENUTO

Nell’ampio dibattito sviluppatosi anche su LA PRESSA, nei giorni scorsi è intervenuto anche un importante partito della maggioranza, Articolo Uno-Modena-Sinistra per Modena che in una decisa nota (che francamente mi era sfuggita, cosa di cui mi scuso) dichiara in modo inequivocabile che: “la proposta di esternalizzazioni di servizi sociali e di servizi educativi avanzata in queste settimane dal Sindaco e di cui tanto si dibatte in città trova in noi una posizione di netta contrarietà. Non è una novità: lo abbiamo detto anche in Consiglio Comunale il 26 Marzo scorso quando è stata approvata a larga maggioranza una mozione da noi promossa, in cui il Consiglio Comunale ha impegnato il Sindaco e la Giunta a “evitare ulteriori esternalizzazioni di servizi comunali”.

CHI TACE

Su queste colonne, avevo posto, in più occasioni, diverse domande al sindaco affinchè chiarisse alcuni aspetti della situazione; nessuna risposta… Avevo anche sollecitato Adriana Querzè a chiarire le origine e le finalità di Cresciamo; silenzio.

LE DUE FAZIONI: COMUNALI CONTRO PRIVATE

In queste settimane, la discussione si è focalizzata su due poli: da un parte chi dice che la scuola dell’infanzia, a Modena, per tradizione storica, deve rimanere in capo al comune e qui troviamo oltre ai 5stelle, il variegato mondo della sinistra e le promotrici della petizione I nidi non si chiudono; dall’altra chi propone di esternalizzare, in vario modo, il servizio e qui troviamo il PD sostenuto da Fratelli d’Italia. DAL “PUBBLICO CHE GOVERNA” AL POSTAL MARKET Il sindaco ha recentemente dichiarato che “le forze riformiste ritengono pubblico non ciò che è gestito dal pubblico, ma ciò che fornisce un pubblico servizio. E che il pubblico ha il compito di governarlo non necessariamente attraverso la gestione diretta”. Quello che è accaduto a Modena, è stato dettagliatamente e senza smentita raccontato da me nei precedenti pezzi. (2 settembre 2019, 7 gennaio, 13 febbraio, 29 aprile, 11, 13, 15 e 20 maggio 2020). Qui non c’è alcuna ombra di “governo del pubblico”; la lista delle scuole che viene presentata alle famiglie è, pari pari uguale al catalogo del Postal Market che arrivava nelle nostre case decenni fa. Guarda il prezzo e compra. (lo stesso sistema vale anche per i centri estivi), Avanti a chi si offre, gli diamo un po’ di soldi e basta che ci preda qualche bambino. Ma qualcuno dei tanti che è intervenuto nel dibattito, lo sa che ci sono scuole che hanno solo uno, o due o tre posti in convenzione? Cosa vuol dire? Lo spiego subito. Vuol dire che gli tutti gli altri la scuola se li sceglie uno per uno e lascia al comune qualche posticino. Va bene questo? E’ giusto? E’, anche questo, governo del pubblico? Dove sta la regia?

LA STATALE DIMENTICATA

Da nessuno, dico nessuno, viene la proposta più ragionevole per i conti del comune e più equa per i cittadini: la graduale e completa statizzazione delle scuole dell’infanzia modenesi. Perché continuare a spendere ogni anno, diversi milioni di euro all’anno per mantenere le scuole di Cresciamo, per finanziare le convenzionate e le private, oltre ai costi della gestione diretta di ben 12 scuole? Perché? Quei milioni non potrebbero essere meglio usati per estendere, ad esempio, il servizio dei nidi o migliorare, magari riprendendone la gestione diretta, i servizi per gli anziani? Il sindaco, almeno questo, ce lo può spiegare?

Franco Fondriest


Franco Fondriest
Franco Fondriest

Sono di origine trentine, ma ho trascorso la maggior parte della mia vita a Modena. Mi sono laureato in pedagogia ed ho svolto la mia attività lavorativa prevalentemente nella mia ..   Continua >>


 


Feed RSS La Pressa
Parola d'Autore - Articoli Recenti
Mostra Carpi, Giovanardi: ‘Non è ..
‘Non è poi così chiaro chi tra i due litiganti nella Chiesa di Carpi sia dalla parte ..
07 Aprile 2024 - 15:17
'Confindustria, Orsini punto di forza..
Vogliamo svegliarci e far riprendere alla politica, con la maiuscola, la guida per tracciare..
03 Aprile 2024 - 17:41
Dopo l'astio di Muzzarelli, le ..
In città nulla cambierà se non in peggio. Continuerà a comandare la borghesia politica ..
03 Aprile 2024 - 08:01
Ramadan e scuola: l'anomalia della ..
Non sarebbe meglio darsi da fare per garantire agli islamici che già lavorano nelle nostre ..
20 Marzo 2024 - 22:59
Parola d'Autore - Articoli più letti
Obbligo vaccinale per insegnanti, ..
'A questo punto consiglio a tutti i bravi cittadini di offrire senza esitazione il braccio ..
25 Novembre 2021 - 19:40
Follia Green pass, i bambini prime ..
A questo punto davanti a questi adulti privi di cuore e di anima, non ci resta che sperare ..
08 Febbraio 2022 - 12:52
'Il vaccino non rende immuni: questo ..
Giovanardi: 'Stupisce e sconforta che gli Ordini Professionali si accaniscano contro ..
29 Dicembre 2021 - 21:23
'Festa Unità: è il vuoto totale, a ..
Il Psi: 'Da Muzzarelli lettera piena di dignità e di passione ma anche di un inascoltato ..
31 Agosto 2018 - 11:38