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Il ministero della salute ha deciso oggi di anticipare i tempi della campagna vaccinale anti-Covid, comunicando alle regioni che i nuovi sieri saranno disponibili già dal 25 settembre. In questo modo viene creata una sensazione di urgenza e un sentore di emergenza, che dilagherà a poco a poco, con vecchie e nuove strategie del terrore, nel vero e ben noto “stato di emergenza”. Impossibile restare ignari di fronte a queste notizie e non riconoscere in esse segnali molto chiari di ciò che si sta di nuovo preparando.
Si passerà dai vaccini consigliati per le persone anziane e fragili alla raccomandazione di usarli per certe categorie (nell’ordine: sanitari, docenti, ristoratori). Qualcuno introdurrà lo spauracchio dell’obbligo vaccinale. I media diffonderanno questo spauracchio semplicemente nominandolo in modi diversi, all’inizio in forma di dubbio, poi in forma di dibattito, e anche in forma di satira attraverso comici di regime.
Il risultato sarà che la popolazione verrà assuefatta all’idea di un nuovo obbligo, come ci si abitua a tutto quando viene ripetuto in forme varie e ossessive. Ì cantanti gli attori i giornalisti e i personaggi nazional-popolari faranno il resto, con l’elogio del papa e del presidente. L’obbligo arriverà per le categorie suddette, e poi per tutti.
Quelli che mi stanno scrivendo dicendo che sto esagerando con le mie previsioni (come quelli che nel marzo 2020 deridevano le mie previsioni di imminenti coercizioni e limitazioni della libertà - ho la mail di un individuo che mi scrisse “caro professore, lei è un povero deficiente mitomane, se veramente verrà introdotto l’obbligo vaccinale in Italia come lei dice, giuro solennemente che le darò 20.000 euro”, purtroppo non è stato di parola) si chiederanno se ho doti profetiche. Nessuna dote profetica. Il dispositivo di soggiogamento è seriale e prevedibile, basta riconoscerne la natura e non cadere nel tranello narrativo che esso attua continuamente per sorvegliare e controllare. L’accelerazione di oggi del ministero per cominciare a inoculare i nuovi “vaccini” già da lunedì prossimo è un passaggio istituzionale molto preoccupante nella sua modalità così netta e addirittura senza un finto dibattito. È preoccupante perché evidentemente sanno che non c’è nemmeno bisogno di una nuova narrazione. Il popolo è già pronto, è già stato allenato a essere pronto, e forse inconsciamente non vede l’ora di riprecipitare nella tenebra del non-senso condiviso.
Francesco Benozzo
Redazione Pressa
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