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Sul trasporto pubblico locale, sul suo funzionamento, sul servizio reso alla comunità, sul livello dei mezzi, la sicurezza, il confort, la puntualità e tanto altro occorrerebbe aprire una discussione seria, approfondita e documentata anche con un attimo di retrospettiva per ricordare le perdite importanti delle passate gestioni, gli studi costosissimi buttati nel cestino (la metropolitana leggera di superficie) perchè infastidivano le strategie del club del mattone locale e del suo protettore Daniele Sitta, in vesti da assessore.
La scelta di allargare a dismisura l'originale parcheggio interrato al Novi Sad (originariamente era destinato a recepire il posteggi di piazza Roma e di piazzale Sant'Agostino più una serie di parcheggi per residenti ed operatori più una riserva straordinaria) era nella scelta di portare quasi in centro città il traffico privato (inquinante) su gomma a discapito del trasporto pubblico e della ipotizzata metropolitana leggera di superficie e in previsione di chiudere il trenino modena sassuolo il cui tracciato è stato ristrutturato di recente con la spesa di oltre 50 miliardi delle vecchie lire.
Le scelte sul trasporto pubblico e sulla viabilità sono avvenute in modo opaco, promettendo cose e facendone altre, favorendo grumi di interesse e poteri forti e non rispondendo ai bisogni dei cittadini. I cerotti per tenere insieme gli autobus pachiderma sono la punta di un iceberg ben più corposo. Penso ai megaautobus in centro storico che transitano attraverso la finta area pedonale, via Emilia centro compresa, che lambiscono l'accademia nella rinnovata piazza Roma, che lambiscono il Duomo nel corso omonimo. Megaautobus che si vedono solo a Modena nel novero delle città medie e che per il più del tempo viaggiano vuoti.
Insomma una politica molto criticabile, senza parlare della governance di Seta, su cui, all'apice è stato posto un politico di lungo corso, figlio della casta di sinistra locale, che nessuna competenza specifica possiede, tranne quella di galleggiare da decenni da poltrona a poltrona senza mai avere fatto un giorno di lavoro vero , i cui fili li tira il sindaco sceriffo riconoscente in quanto gli scrisse il programma di legislatura.
Quindi una mano lava l'altra o meglio un favore tira l'altro , tanto paga pantalone.
Roberto Vezzelli
Redazione Pressa
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