Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Sono passati i canonici cinque anni dalle elezioni regionali del 2019, che videro la prima vittoria del candidato di centro destra Marco Marsilio, riconfermato dall'esito delle urne di questa tornata elettorale, con 7 punti di scarto rispetto all'avversario candidato della coalizione di centro sinistra Luciano D'Amico (53,5% il primo e 46,5% il secondo), ma se si confrontano i dati dei partiti e delle coalizioni, sembra trascorsa una era geologica. Con veri e propri stravolgimenti nei rapporti di forza. Più travolgenti nel centro destra che nel centro sinistra dove emerge il risultato al di sotto delle aspettative del cosiddetto 'campo largo', basato principalmente sull'alleanza tra PD e M5S. Operazione che non è bastata a dare quell'elemento in più per il sorpasso, e che anzi sembra avere penalizzato nettamente i pentastallati a favore del PD.
Numeri chiarissimi, che vanno certo contestualizzati in due stagioni politiche e di governo nazionale diverse, ma comunque specchio inequivocabile di tendenze che potrebbero riflettersi nelle prossime competizioni elettorali amministrative e regionali. In primis quelle dell'Emilia-Romagna.
Il Movimento 5 Stelle sembra pagare a caro prezzo la rinuncia all'autonomia e l'alleanza con il PD con l'ingresso nel cosiddetto campo largo. Alle scorse elezioni regionali del 2019 il Movimento correva da solo con Sara Marcozzi, e raggiunse il 23,97%, portando a casa 3 consiglieri. Oggi si ferma al 7%. Un mare di elettori svaniti. Un voto progressista che dopo essere fuggito dal PD nel 2019 potrebbe essere ritornato alla casa madre nell'alleanza M5S - PD. Se il M5S perde di fatto due terzi dei propri voti, a guadagnarli è infatti proprio il PD che passa da un relativamente modesto 11,8% del 2019 al 20,7% di oggi.
Anche perché l'asse verdi - sinistra progressista e solidale sinistra solidale si è fermata quest'anno al 3,5%, e quindi non è stata grado di intercettare più di tanto nemmeno i voti dei delusi del M5S conseguente all'alleanza col PD. Sotto solo ad Azione di Calenda che si ferma al 4%
Dal 2019 al 2024, cambiano invece radicalmente, estendendosi a più partiti, i rapporti di forza nella coalizione di centro-destra. Con la Lega che da primo partito che sfiorava il 25% nel 2019 crolla al 7% quest'anno. Debacle inversamente proporzionale a quanto è successo a Fratelli d'Italia. Il partito di Giorgia Meloni passa dal 5% di 5 anni fa al 24% di oggi, confermandosi in assoluto primo partito non solo in coalizione ma anche della regione. Seguito da Forza Italia, secondo partito della coalizione, che passa dall'8,3% delle elezioni regionali del 2019 ad un 13,4% di quest'anno, quasi doppio degli alleati del carroccio, fermi al 7,5%
Gi.Ga.
Di seguito i risultati definitivi delle elezioni regionali in Abruzzo per candidato, coalizione e partito e il numero dei consiglieri eletti
Voto presidente
MARSILIO MARCO 326.991 - 53,49%
Voto ai partiti
FRATELLI D'ITALIA CON GIORGIA MELONI 139.376 - 24,11% 8 consiglieri
FORZA ITALIA 77.455 - 13,40% 4 consiglieri
LEGA SALVINI ABRUZZO 43.780 - 7,57% 2 consiglieri
MARSILIO PRESIDENTE 33.078 - 5,72% 2 consiglieri
NOI MODERATI 15.516 - 2,68% 1 consigliere
UNIONE DI CENTRO (UDC) - DEMOCRAZIA CRISTIANA 6.782 - 1,17% nessun consigliere
Totale liste 315.987 - 54,65
Voto presidente
D'AMICO LUCIANO 284.329 - 46,51%
PARTITO DEMOCRATICO 117.281 - 20,29% 6 consiglieri
ABRUZZO INSIEME 44.318 - 7,67% 2 consiglieri
MOVIMENTO 5 STELLE 40.544 - 7,01% 2 consiglieri
AZIONE - D'AMICO - SOCIALISTI POPOLARI RIFORMATORI 23.145 - 4,00% 1 consigliere
ALLEANZA VERDI SINISTRA - ABRUZZO PROGRESSISTA E SOLIDALE 20.628 - 3,57%
RIFORMISTI E CIVICI 16.250 - 2,81%
Totale liste 262.166 - 45,35
TOTALE
Candidati presidente - 611.320 - 100%
Liste circoscrizionali - 578.153