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Mantenere l’orientamento finora espresso dal comune di Mirandola, ovvero perorare scelte che confermino la piena governance di Aimag in capo alla sola compagine dei soci pubblici, a cui deve competere l’esclusiva designazione dei membri del Cda; respingere proposte di patto parasociale da parte di Hera, che determinino una pesante interferenza sull’autonomia di Aimag, del cda e dei soci pubblici; pur mantenendo aperta la via delle collaborazioni industriali, nell’interesse comune delle aziende e del territorio.
Demandare, in assenza di una condivisione unanime dei comuni soci su questi punti cardine, la concertazione del futuro Patto di sindacato alle nuove Amministrazioni comunali, che saranno elette il prossimo giugno. Questo in virtù del fatto che, ora più che mai, si rende necessario un mandato chiaro dei cittadini e delle comunità sul futuro di Aimag anche in considerazione del fatto che le elezioni interesseranno 13 dei 21 comuni soci e, in molti casi, i sindaci uscenti non potranno presentarsi per un ulteriore mandato.
Sono questi gli impegni che lunedì sera il Consiglio comunale di Mirandola, con voto unanime, ha rimesso nelle mani del Sindaco e della Giunta. Dopo aver depositato una proposta di ordine del giorno sul futuro della governance di Aimag, il capogruppo Lega, Marco Donnarumma, ha trovato una sintesi condivisa con gli altri partiti su uno dei temi più rilevanti per lo sviluppo futuro del territorio.
'Si tratta di un passo estremamente importante, un segnale trasversale e inequivocabile, per cui ringrazio tutti i colleghi consiglieri che hanno collaborato – continua Marco Donnarumma - Il mandato è chiaro: Mirandola ancora una volta si rende capofila in una battaglia in cui non deve esistere colore politico, ma solo la volontà di tutelare l’autonomia di un’azienda che è cresciuta con il territorio, ha creato un importante indotto e garantisce buoni servizi alle comunità, oltre a dividendi necessari per la quadratura dei bilanci comunali. Sottoscrivere un nuovo patto di sindacato, che leghi i soci di parte pubblica, è certamente una priorità, ma non possiamo abdicare al fatto che i comuni mantengano l’effettivo controllo sulle scelte strategiche, in nome di un’urgenza di fatto strumentale. Ora ci auguriamo che l’esempio di Mirandola possa trovare seguito anche negli altri consigli comunali, così da chiarire la posizione che gli amministratori sono chiamati a esprimere'.
Redazione Pressa
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