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'Confermiamo che gli ascensori sono funzionanti e collaudati. In questo momento non sono ancora in servizio perché siamo in attesa del numero di matricola previsto dalla legge che consente il loro utilizzo al pubblico. L'iter burocratico si concluderà in alcune settimane'.
Così l'Azienda Ospedaliera Univesitaria di Modena risponde alla nostra richiesta di chiarimento rispetto alla chiusura, con tanto di catenaccio, per impedirne l'accesso, dell'ingresso ai nuovi ascensori inaugurati in pompa magna, con tanto di conferenza stampa e autorità, la scorsa settimana. Con tanto di prova e utilizzo da parte della dirigenza ospedaliera, immancabile sindaco in fascia tricolore e fotografi pronti a immortalare l'evento. Tutti sorridenti per il primo viaggio inaugurale. Su e giù dagli otto piani del Policlinico con comfort e velocità superiore rispetto a tutti gli altri impianti dell'ospedale.
Nessuno, se non forse i diretti responsabili, avrebbe immaginato che con la stessa velocità quegli ascensori non sarebbero entrati in funzione né per il pubblico, né per nessun altro. Per i giorni e, oggi abbiamo la conferma, per le settimane a venire. E che tra quelle porte antifuoco aperte per accedere agli ascensori e dopo il taglio del nastro tricolore, ci sarebbe stata, al suo posto, una catena con lucchetto per chiuderle a chiave. Per vietare l'ingresso al pubblico, anzi a tutti. Un minuto dopo all'uscita dei giornalisti e dei fotografi per le immagini e le dichiarazioni di rito degli amministratori proprio su quelle strutture ancora inutilizzabili dal pubblico.
Una prima precisazione verbale sulla mancata apertura degli ascensori era arrivata nei giorni scorsi, su nostra richiesta, dall'Azienda. Indicava che, posto l'avvenuto collaudo, l'ultimo passaggio burocratico per autorizzare l'apertura e l'utilizzo pubblico, che era già comunque avvenuto per le autorità e i dirigenti nel corso della conferenza stampa, doveva ancora arrivare. Nelle ultime ore la conferma ufficiale: l'iter burocratico si concluderà in alcune settimane. Presumibilmente, deduciamo noi, non in tempo utile e funzionale alla campagna elettorale.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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