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'Bilancio Modena, sindaco attacca Governo Meloni. Intanto aumentano entrate tributarie'

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Illustrato oggi la proposta di Bilancio previsionale 2023-2025 del Comune di Modena. Rossini (Fdi): 'Unico movimento costante nei bilanci del Comune: l’aumento delle entrate tributarie'


'Bilancio Modena, sindaco attacca Governo Meloni. Intanto aumentano entrate tributarie'
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Illustrata al Consiglio comunale oggi, giovedì 23 febbraio, dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dal vice sindaco e assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza la proposta di Bilancio previsionale 2023-2025 del Comune di Modena.
La spesa corrente si colloca sui 271 milioni di euro (l’assestato 2022 è di 301 milioni), mentre il livello degli investimenti supera i 180 milioni di euro nel triennio, con oltre 146 milioni di nuova programmazione.
Per il sindaco Muzzarelli, infatti, 'gli investimenti rappresentano un’azione decisiva per la rigenerazione della città, con la realizzazione di infrastrutture strategiche sviluppando i programmi Pnrr di transizione energetica, ecologica e digitale; nel bilancio garantiremo anche le risorse per i cofinanziamenti necessari, considerandola già una priorità per la destinazione dell’avanzo 2022'.

L’approvazione del bilancio, l’ultimo prima del termine del mandato, è in programma tra un mese, mentre ora parte il percorso di approfondimento nelle diverse commissioni consiliari e con i Quartieri.

'Siamo all’ultimo giro di pista – ha affermato il sindaco – e dobbiamo accelerare tirando fuori tutte le energie rimaste per dare futuro alla Modena dei valori, dell’energia e della creatività'.

Dopo aver elencato i limiti della Legge di bilancio del Governo e gli impegni della campagna elettorale non mantenuti (dalle accise sui carburanti al superbonus, fino ai tagli sul fondo 0-6 e sulla sanità), il sindaco ha evidenziato le mancate risposte alle esigenze degli enti locali: gli organici della scuola, il trasporto pubblico, i ristori per i rincari delle bollette, il sostegno all’affitto, il contrasto a caro vita e povertà, il fondo solidarietà comunale, l’aumento dei costi del personale sulla base dei nuovi contratti, i fondi crediti di dubbia esigibilità che rimangono al 100 per cento bloccando risorse, mentre per la sicurezza, per esempio, si sono solo 15 milioni per tutta Italia a sostegno della videosorveglianza.

'A Modena, comunque, proseguiamo il nostro piano – ha precisato Muzzarelli – contando di raggiungere le 450 telecamere entro l’anno, prevedendo le assunzioni nella Polizia locale (12 posti nelle categorie C e D), investendo in tecnologia e formazione per gli operatori, continuando l’attività del controllo di vicinato (93 i gruppi attivi), della sicurezza partecipata, del sostegno alle vittime dei reati e della promozione della legalità'.

Nello stesso tempo, 'anche per ragioni di equità, aumenta l’attività di contrasto all’evasione fiscale per garantire – ha spiegato Cavazza - l’emersione della base imponibile e il miglioramento della capacità di riscossione dell’ente, con la previsione di recuperare circa 2 milioni e 600 mila euro di maggiore gettito, soprattutto da Imu e Tari'.

La replica
'Il discorso del sindaco sul bilancio preventivo si riduce ad un attacco al Governo Meloni'. Afferma il capogruppo Fdi Elisa Rossini.
'Una sorta di comizio pre elettorale per mettere le mani avanti forse anche in vista del 2024 quando Modena tornerà al voto. Non manca molto e il sindaco coglie l’occasione per tirare l’acqua al mulino della sua parte politica. Peccato che si stia discutendo del bilancio previsionale del Comune di Modena e che ciò richiederebbe maggiore rispetto per i cittadini che vogliono una Modena veramente proiettata verso il futuro, pulita, attenta alla valorizzazione del proprio patrimonio artistico e culturale, con servizi educativi che coprono le richieste dei cittadini, con un piano urbanistico che dia risposte alle richieste di abitazione senza assorbire tutte le possibilità edificatorie nell’edilizia residenziale sociale - continua Rossini -. Nella narrazione del Sindaco i vari progetti fermi da decenni sarebbero messi a rischio - non si comprende in che modo - dal governo. Colpa del governo anche la mancanza di risorse per i servizi educativi, e tanto altro. Ricordiamo sommessamente al sindaco le inaugurazioni che si sono susseguite non solo nei suoi due mandati, ma anche antecedentemente, di luoghi della città che ancora devono vedere la luce.  Così come si deve ricordare che il Comune di Modena, proprio per fare fronte al problema della gestione dei servizi educativi, con particolare riferimento al tema delle assunzioni di personale, ha creato nel 2012 la Fondazione Cresciamo a cui nel tempo sono stati “ceduti” asili e scuole infanzia. Quindi il nodo servizi educativi è un tema dibattuto da più di un decennio. Il Sindaco ha definito il bilancio “solido e ambizioso in modo opposto al governo Meloni”.  In verità ci pare che questa affermazione non corrisponda a quanto esposto dall’assessore Cavazza. Niente di nuovo. Calma piatta. Unico movimento costante nei bilanci del Comune: l’aumento delle entrate tributarie, aumento che nel previsionale è indicato nella misura di 5,1 milioni portando le entrate tributarie dai 150 milioni indicate a consuntivo 2021 a 155 milioni'. Il sindaco ha poi annunciato che la tariffazione puntuale verrà introdotta ad inizio 2025 decidendo quindi, con una scelta tutta politica, di scaricare sul suo successore l’onere di annunciare ai modenesi se il modello di porta a porta adottato e che sta mettendo in grande difficoltà la città condurrà ad un effettivo risparmio. Anche questo è responsabilità del Governo Meloni?'

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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