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Serve un protocollo per cassa integrazione e smart working per i lavoratori, come durante il Covid-19. Lo ha detto a Start su Sky Tg24 il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi (nella foto), parlando della tutela dei lavoratori in caso di caldo estremo.
Ieri il ministro della Salute, Orazio Schillaci sui rischi del caldo per i lavoratori ha sentito “il ministro Marina Calderone. Abbiamo messo a disposizione le nostre competenze per interventi in materia di rischi per i lavoratori per il caldo”.
'Sono giorni di caldo particolare. Abbiamo diffuso un decalogo e, anche per quanto riguarda i lavoratori, abbiamo a disposizione le competenze del ministero per trovare soluzioni', ha concluso Schillaci. Al numero di pubblica utilità 1500 per l’emergenza caldo ieri nella prima ora 'hanno chiamato 180 persone. Credo sia stata una iniziativa utile per i cittadini' ha precisato Schillaci.
Preoccupazione anche dai parte dei sindacati. Per il segretario generale della Filca Cisl del Lazio, Attilio Vallocchia , 'occorre mettere urgentemente in campo tutti gli strumenti per tutelare la salute e la vita dei lavoratori a cominciare dal fornire un rifornimento maggiore di acqua per gli operai al lavoro. Il gran caldo e le temperature elevate fanno aumentare i rischi e questo vale ancora di più per le persone con più di 60 anni. In questo periodo sarebbe opportuno contrattare una riduzione dell’orario di lavoro'.
'Inoltre – dichiara Vallocchia, – non dimentichiamo che una circolare dell’Inps prevede il ricorso alla cassa integrazione quando la temperatura supera i 35 gradi anche solo percepiti e non vi è la possibilità di operare in luoghi protetti dal sole. Bisogna evitare di mettere a rischio la sicurezza dei lavoratori, anche perché ci sono strumenti a disposizione delle aziende, proprio come la Cigo, con l’utilizzo per le ore non lavorate che consentono di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori senza alcun danno per le imprese'. Gli operai stanno lavorando con temperature superiori ai 40 gradi, con il rischio di infortuni e di malattie professionali. Per questo, come Filca Cisl del Lazio, 'chiediamo che nei settori particolarmente a rischio per la salute dei lavoratori, come ad esempio quelli della bitumatura e del movimento terra, vi sia la sospensione delle attività, oltre ad una rimodulazione degli orari di lavoro, con turni adeguati ed incrementi delle pause per evitare di esporre i lavoratori per diverse ore al sole con carichi di lavoro intensi. Riteniamo fondamentale per questo l’intervento della Regione Lazio a tutela della salute pubblica degli operai con ordinanze che sospendano le attività lavorative ed attivino i controlli necessari per la tutela dei lavoratori'.
Redazione Pressa
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