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'Boom casi Covid all'ospedale di Bentivoglio: serve indennità rischio infettivo'

'Boom casi Covid all'ospedale di Bentivoglio: serve indennità rischio infettivo'

Mastacchi (Rete Civica): 'Numero spropositato di ricoveri ha superato i 50 posti letto dedicati'


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La situazione di pressione lavorativa a cui è sottoposto il personale dell’ospedale di Bentivoglio è al centro di un’interrogazione del Consigliere Mastacchi, capogruppo di Rete Civica in Regione Emilia Romagna. 'A seguito della chiusura del pronto soccorso di Budrio gran parte dell'utenza si rivolge al pronto soccorso di Bentivoglio, dove la recrudescenza dei casi covid e delle patologie respiratorie di queste ultime settimane, ha sottoposto i reparti di medicina interna e di geriatria  a un numero spropositato di ricoveri superando i 50 posti letto dedicati' - fa sapere Mastacchi.
Il numero dei casi covid non è più tale da richiedere la riapertura di reparti dedicati, che prevedevano un numero di personale adeguato e il riconoscimento delle indennità di rischio infettivo per la gestione dei pazienti positivi, ma vengono create le cosiddette “bolle” all’interno degli stessi reparti di degenza. È quanto accaduto nel reparto di medicina interna di Bentivoglio, dove la presenza della bolla Covid è stata pressochè perenne con un numero variabile da 2 a 6 pazienti covid, che comporta la quotidiana sanificazione completa delle stanze covid e che impegna totalmente il personale a scapito dell’assistenza ai malati.
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Uguale situazione si vive nel reparto di geriatria, che ha anche pazienti stroke e 4 posti letto di degenza breve, afferenti al pronto soccorso, con tutti i disagi del caso.

'La promiscuità di pazienti covid e non, associato all'ingresso dei familiari favorisce, nonostante le scrupolose norme igieniche del personale, il propagarsi dei contagi e il personale è ormai demotivato e stanco. La carenza di personale è tale che in caso di maternità, di malattie oltre i 40 giorni e in caso di licenziamenti volontari non si hanno le relative sostituzioni. Così come non sono riconosciute indennità di rischio infettivo per la gestione dei pazienti positivi - afferma Mastacchi -. Occorre intervenire per scongiurare le dimissioni in massa del personale sanitario, stanco e demotivato dalla continua pressione, che porta a svuotare l'assistenza ospedaliera di contenuti e risorse e di intervenire con il riconoscimento delle indennità di rischio infettivo per la gestione dei pazienti positivi, compresi gli arretrati, per coloro che operano nelle bolle covid'.
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