“E’ evidente che questo fenomeno va a peggiorare la disponibilità degli affitti tradizionali, ricercati disperatamente da famiglie, studenti e lavoratori – affermano Katia Parisi, capolista di Modena Civica, e i referenti sul tema ‘casa’ Rosario Maragò, Lucia Sassi e Costantino Zara -. Sia chiaro, nessuno vuole limitare la libertà del mercato, ma è evidente che esiste uno squilibrio evidente, specialmente dal punto di vista di oneri fiscali e norme.
Alla luce della deregulation vigente e di un quadro normativo nazionale che stenta a prendere una direzione chiara, Modena Civica propone alcune strade per accendere un faro ancora più attento sul fenomeno degli affitti brevi e il mercato immobiliare in generale.
“La nostra proposta è di istituire un Osservatorio fisso sul mercato immobiliare, che coinvolga le associazioni e tutti i portatori d’interesse per indirizzare ancora meglio le politiche abitative dell’amministrazione. Potrebbe essere l’occasione anche per ragionare insieme su un possibile Regolamento dedicato agli affitti brevi, con alcuni punti fermi derivanti anche dal nuovo Pug che stabilisce regole, per esempio, sulle misure minime diverse degli alloggi per il contesto del centro storico (50 metri quadri) e per le altre aree della
“A questo – aggiungono Parisi, Maragò, Sassi e Zara – si aggiungono altre proposte di Modena Civica come la gestione diretta del Comune di Agenzia Casa, il cambio di destinazione gratuita di uffici ad abitazioni, l’implementazione di alloggi pubblici per studenti e l’istituzione di un fondo morosità per incolpevoli”.