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'Non si devono fare prove di forza pesando i voti su elezioni differenti e non si deve arrivare a ridosso delle elezioni per scegliere i candidati. Il centrodestra quando fa le cose in fretta va male. La lezione del voto sardo è questa. Non bisogna mai, dico mai, fare derby interni e prove di forza credendosi superiori in partenza'. Le parole del vicepresidente della Camera ed esponente di Forza Italia, Giorgio Mulé, sintetizzano bene il clima in casa centrodestra dopo la batosta in Sardegna e la sconfitta del candidato imposto dalla Meloni, Paolo Truzzu.
Una analisi quella di Mulè che si inserisce perfettamente anche nel contesto modenese dove il centrodestra è ancora alla ricerca di una sintesi per la individuazione dei candidati sindaci.
Al di là del derby tra Piergiulio Giacobazzi e Luca Negrini a Modena che fa partita a sè, in particolare la batosta sarda rafforza le tesi di Lega e Forza Italia su tre tavoli: Sassuolo, Reggio Emilia e Carpi.
A Sassuolo Fdi insiste infatti nel voler bocciare l'uscente Francesco Menani, sindaco apprezzato e fortemente voluto dalla Lega, per imporre il proprio candidato, il neo entrato in Fdi Alessandro Lucenti.
A Reggio Emilia, stante il no a Giovanni Tarquini (che paga l'essere avvocato del sindaco di Bibbiano), Fdi insiste su Alessandro Aragona chiudendo le porte alla ex parlamentare leghista Benedetta Fiorini che in questi mesi ha raccolto consensi trasversali.
A Carpi infine Fdi ha chiuso anticipatamente i giochi candidando Annalisa Arletti, storica esponente meloniana nella terra dei Pio, provocando più di un mal di pancia in Forza Italia che avrebbe gradito un candidato civico e moderato per cercare di arrivare ad alleanze anche con le liste civiche.
A Carpi il rischio, nemmeno tanto implicito, è che Lega e Forza Italia - escluse dalla scelta del candidato sindaco - sullo stile del tanto criticato voto disgiunto sardo, convergano su qualche lista civica (fuori ci sono i nomi di due big come Monica Medici e Simone Morelli) rischiando di portare al ballottaggio col Pd non il candidato ufficiale del centrodestra, ma qualche civico outsider.
Ora che oggi il gap elettorale tra Forza Italia-Lega e Fdi in termini elettorali sia evidente è un dato di fatto, così come è evidente che 5 anni fa la Lega si comportò in modo ancor più solitario facendo il pieno di candidature e imponendo propri nomi ovunque nel modenese, ma ripetere gli errori del passato non è una giustificazione al proprio operato bensì una aggravante. Ora starà al coordinatore regionale di Fdi Michele Barcaiuolo trovare un equilibrio sui nomi e sui candidati distinguendo le legittime richieste degli alleati dalle forzature dettate dalla sconfitta sarda. E soprattutto scegliendo, al di là delle bandierine, i candidati migliori per i cittadini. Ma per questa ingenua utopia, a tre mesi dal voto, ormai si è oggettivamente in ritardo.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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