articoliPolitica
Centrodestra: Modena, Carpi, Sassuolo, Mirandola, tutto in alto mare
La Pressa
I leader provinciali Michele Barcaiuolo, Antonio Platis e Guglielmo Golinelli impegnati in una difficile mediazione fra civismo e politica

Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
A distanza di pochi mesi dal voto il centrodestra non ha ancora un candidato in nessuno dei principali comuni: a Modena, Carpi, Sassuolo e Mirandola è tutto in alto mare. Con i leader provinciali Michele Barcaiuolo, Antonio Platis e Guglielmo Golinelli impegnati in una difficile mediazione fra civismo e politica – con uno sguardo alle regionali del prossimo anno. Ma andiamo per ordine.
Su Mirandola Golinelli avrebbe cercato fino all’ultimo di imporre la propria candidatura – nel senso di se stesso. Salvo poi dover cedere di fronte alla decisione calata dall’alto di candidare Letizia Budri: una figura di mediazione fra Golinelli e Mario Maretti, nome proposto dai dirigenti locali di FDI.
Ma le spaccature in seno a FDI; le dimissioni dell’assessore Roberto Lodi, evidentemente pentito di essere passato dalla destra alla Lega per essere candidato ma rimasto senza sponsor; e il niet di Forza Italia sulla Budri, motivato pesantemente e difficilmente rimangiabile, lasciano ancora forti margini di incertezza. Di certo non ne esce bene l’amministrazione Greco. Con il sindaco che dopo 5 anni di liti non vede l’ora di godersi la pensione – altro che terzo mandato. E Golinelli che crede ancora di poter sfruttare le divisioni interne per diventare, alla fine, l’unico candidato possibile per non riconsegnare il comune al PD.
Situazione simile a Sassuolo, dove il sindaco uscente Francesco Menani è stato stoppato dagli alleati nella sua autocandidatura – così è stata definita da Claudia Severi di Forza Italia - e da un mese nessuno più dice nulla. E come era accaduto con Luca Caselli e i suoi 5 anni di liti e rimpasti, questi altri 5 anni saranno ricordati più per le fratture interne e l’emorragia di assessori no-vax che per i provvedimenti per i cittadini. In questo caso ad avere ambizioni neanche troppo celate sarebbero Lucenti e la stessa Severi.
A Carpi, invece, starebbero emergendo in quota centrodestra due figure più o meno civiche di un certo peso: il sempiterno e risorto Simone Morelli e l’ingegnere Corrado Faglioni. Morelli, rinfrancato dopo le ultime vicende e liti con il sindaco Alberto Bellelli, oggi si trova ad essere addirittura conteso fra i due candidati alle primarie del PD, Riccardo Righi e Giovanni Taurasi. Ma sarebbe più propenso a correre in proprio per puntare al bersaglio grosso, con l’appoggio dei commercianti del centro storico. Mentre la novità è costituita da Faglioni, già presidente della Fondazione Cassa Carpi, che secondo alcuni bene informati sarebbe più che disponibile a scendere in campo per un centrodestra a trazione centrista e cattolica. Faglioni sarebbe ovviamente gradito al collega ingegnere Massimo Barbi, di Forza Italia. E anche Giulio Bonzanini della Lega, qualche giorno fa, s’era espresso a favore di figure civiche. Il nome di Faglioni era già stato “sondato” fra i cittadini la scorsa estate, assieme a quelli di Gianguido Tarabini e Flavia Fiocchi. Ma anche in questo caso, però, giocherà un ruolo fondamentale la politica: perché ancora oggi FDI punterebbe piuttosto su Annalisa Arletti, moglie di Michele Barcaiuolo, anche in un’ottica di lancio per le regionali. E due figure come Morelli e Faglioni, comunque disposti a correre anche in proprio e con buone disponibilità finanziarie, metterebbero in forte crisi la tenuta della coalizione: perché Forza Italia e Lega potrebbero minacciare di correre in appoggio ai civici se fosse davvero imposta l’Arletti senza contropartite provinciali.
Per questo lo stop a Modena alla dottoressa Maria Grazia Modena è legato non tanto a un piano di equilibri strategici, quanto al deciso e convinto no della dirigenza di Fdi e di Forza Italia al peso poltico di Gianpiero Samorì, ideatore di tale candidatura. Michele Barcaiuolo la ha stoppata ma, al di là del ruolo del vicesegretario nazionale della Dc, il nome della dottoressa avrebbe garantito un ottimo equilibrio provinciale: Modena a un civico, dopo la delusione del politico leghista Stefano Prampolini nel 2019; Sassuolo a Forza Italia con la Severi; Carpi a FDI con l’Arletti e Mirandola a Golinelli. A meno che la contropartita non venga decisa a un livello più alto, con l’imposizione nel capoluogo, a spese del braccio destro di Barcaiuolo Luca Negrini che in questi anni con la sua attività politica si è ritagliato una importante visibilità, dell’avvocato Piergiulio Giacobazzi di Forza Italia, conosciuto e apprezzato a Modena e già diverse volte sacrificato dal suo partito per interessi più alti. E a cascata Arletti, Caselli e Golinelli negli altri tre comuni.
Eli Gold
Eli Gold
Dietro allo pseudonimo 'Eli Gold' un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da 'Eli' ricade solo sul dirett.. Continua >>
Articoli Correlati
Politica
18 Febbraio 2025 - 17:18
Politica
18 Febbraio 2025 - 15:24
Societa'
18 Febbraio 2025 - 15:04
Politica
18 Febbraio 2025 - 15:02
Societa'
18 Febbraio 2025 - 12:24
La Nera
18 Febbraio 2025 - 11:15