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Il Comitato NO Autonomia Differenziata Emilia-Romagna, questa mattina ha consegnato a Bologna, presso la sede della Regione Emilia-Romagna, 6.000 firme raccolte a sostegno della proposta di Legge d’Iniziativa Popolare (LIP) per il ritiro della richiesta dell’autonomia differenziata avanzata dal presidente Bonaccini.
Nello specifico il Comitato chiede al presidente Bonaccini il ritiro delle cosiddette “pre-intese” sottoscritte nel 2019 con l’allora Governo Gentiloni, su mandato dell’Assemblea Legislativa. Anche perché con una mera ratifica parlamentare tali pre-intese, al pari di quelle raggiunge con Veneto e Lombardia, possono diventare definitive essendo recepite all’art.10 del DDL Calderoli, approvato in prima istanza il 23 gennaio scorso in Senato.
'Con la Legge di iniziativa popolare - affermano i promotori - invitiamo inoltre l’Assemblea Legislativa ad interrompere il processo di acquisizione di ulteriori forme di autonomia non trasmettendole al Governo.
Le differenze fra la proposta autonomista di Bonaccini e quella della Lega sono inesistenti e anzi l’EmiliaRomagna, confermando le pre-intese all’interno del quadro delineato dal DDL Calderoli, contribuisce a legittimare politicamente il processo autonomista. La nostra Legge Popolare offre dunque alla maggioranza di governo di questa Regione l’opportunità di correggere un grave errore politico, rafforzando e sostenendo la lotta al progetto eversivo leghista che, di fatto, avvia un pericoloso processo d’indipendenza delle regioni ricche del Nord Italia'.
Il Comitato ha ringraziato per la partecipazione attiva, i partiti, volontari e singoli cittadini che si sono mobilitati in tutte le province dell’Emilia-Romagna consentendo di raggiungere un risultato straordinario e di informare capillarmente la popolazione regionale delle gravi ricadute economiche, ambientali, sul mondo del lavoro, sugli enti locali e in definitiva sulla democrazia e i diritti di cittadinanza che l’autonomia regionale differenziata comporta.
'Grazie alla firma di tanti cittadini e cittadine dell’Emilia-Romagna, ora il Presidente della Regione Bonaccini e l’Assemblea Legislativa possono cogliere l’occasione per discutere seriamente sulle ripercussioni della scelta autonomista, che non ha nulla a che fare con il regionalismo già oggi sancito dalla nostra Costituzione e che anzi ne evidenzia la pericolosità, proprio in virtù dell’avvenuta approvazione in Senato del DDL Calderoli'.
'È giunto il momento che l’Emilia-Romagna, con un atto politico ed istituzionale in difesa della Costituzione, ritiri le pre-intese come azione concreta di denuncia e di avversione all’approvazione definitiva del DDL Calderoli e al progetto indipendentista delle regioni del nord del nostro paese. Ci aspettiamo che la Regione Emilia-Romagna, a conclusione del processo di verifica delle firme consegnate - conclude il comitato - avvii celermente l’iter di discussione della nostra proposta di legge, e ribadiamo la disponibilità ad un confronto di merito con il presidente Bonaccini e i gruppi consiliari'.
Redazione Pressa
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