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Il Consiglio Comunale chiude con boom di attività e partecipazione, ma il Presidente Poggi 'riprende' la giunta: 'Poteva essere più presente'

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La presentazione del bilancio di attività del 2023 con boom di presenza tra i consiglieri, atti discussi e partecipazione. CPC, Bilancio consolidato, cittadella della Giustizia e S.Agostino ultimi temi da affrontare prima dello stop elettorale, ad aprile. Corsa contro il tempo per il varo del nuovo regolamento. Tra le novità l'introduzione del gruppo misto e vincolo sugli emendamenti


Il Consiglio Comunale chiude con boom di attività e partecipazione, ma il Presidente Poggi 'riprende' la giunta: 'Poteva essere più presente'
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Boom di atti presentati discussi e approvati, partecipazione al dibattito sempre ampia, percentuale di presenza alle sedute massima o elevata da parte di tutti i consiglieri e del sindaco, meno da parte degli assessori sulla cui presenza, o meglio dire assenza, viene registrata l'unica nota se non dolente sicuramente meno brillante del bilancio. Quello dell'attività del Consiglio Comunale per il 2023 tracciato dal Presidente Fabio Poggi. A lui il compito di illustrare non solo i numeri di ciò che è stato ma anche il punto su ciò che il Consiglio discuterà nelle prossime settimane che dividono dalla convocazione dei comizi elettorali che da aprile bloccherà di fatto la discussione su temi di indirizzo politico per proseguire fino alle elezioni con l'adozione solo di atti urgenti e improrogabili.

I dati sull'attività 2023, superiori rispetto al periodo pre-covid
Durante lo scorso anno il Consiglio comunale, infatti, si è riunito 42 volte approvando ben 94 delibere, discutendo 93 mozioni e 51 tra interrogazioni e interpellanze. Le sedute delle commissioni consiliari sono state 71.
Nel corso del 2023 si è ridotto l’utilizzo di specifiche sedute per affrontare le interrogazioni (i cosiddetti “question time”) visto che nel 2022, con le 50 sedute complessive) era calato l’arretrato.  Tra le delibere approvate, passate da 85 a 94 tra il 2022 e il 2023, si è ridotta l’esigenza dell’immediata eseguibilità (dal 75 al 62 per cento), mentre sono state 68 le mozioni approvate sulle 93 discusse con un aumento di quelle di minoranze: quasi la metà (22 su 47), passate in un anno dal 31 al 47 per cento.

Sono aumentate anche le interrogazioni trasformate in interpellanza, ovvero con l'apertura di un dibattito sul tema posto dall'interrogazione dopo la risposta della giunta e la replica dell'interrogante.


Se erano il 68 per cento nel 2022, sono state l’86 per cento lo scorso anno. 'Si tratta di un segnale evidente, è stato sottolineato in conferenza stampa dal Presidente Poggi - della volontà di approfondire politicamente le questioni che i consiglieri pongono all’Amministrazione comunale con lo strumento dell’interrogazione, andando spesso anche oltre l’aspetto specifico affrontato nelle risposte degli assessori e affermando, così, la volontà del Consiglio comunale (maggioranza e minoranze) di avere un ruolo da protagonista del dibattito pubblico.

La presenza dei consiglieri comunali
Molto alta la partecipazione dei consiglieri comunali con una media di sole 3,88 assenze per seduta rispetto al 5,09 dell’anno precedente. Quattro i consiglieri sempre presenti (lo stesso Poggi, poi Antonio Carpentieri e Marco Forghieri del Pd, Barbara Moretti del Movimento 5 stelle) e 11 con una sola assenza: il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, Paola Aime (Europa Verde- Verdi), Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia), Katia Parisi (Modena Civica), Elisa Rossini (Fratelli d’Italia), Camilla Scarpa e Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) e i consiglieri del Pd Federica Di Padova, Diego Lenzini, Stefano Manicardi, Federica Venturelli.

Per contro, tra gli elementi rilevati dal Presidente del Consiglio Comunale all'amministrazione la presenza degli assessori che poteva avere numeri migliori di quelli rilevati. Un invito per la prossima amministrazione.
Nota dolente in un contesto che - sottolinea sempre Poggi - ha comunque visto una proficua e costruttiva attività della giunta nel rapporto con il Consiglio.

I principali temi di discussione nelle ultime settimane di consigliatura
Dall’accordo di programma relativo agli sviluppi dell’attività produttiva di Cpc alla Sacca al provvedimento urbanistico per realizzare la Cittadella della giustizia nell’ex Manifattura, dal protocollo con Unimore per lo sviluppo della sede di via Campi agli indirizzi per il progetto di riqualificazione di largo Sant’Agostino, fino ai provvedimenti per favore gli insediamenti del fotovoltaico, al tema della casa (dall’Acer all’edilizia residenziale pubblica), alla prima Variazione di bilancio e all’approvazione del Consuntivo 2023. Sono alcuni dei principali temi che caratterizzeranno l’attività del Consiglio comunale di Modena nelle prossime settimane. Con l’indizione dei comizi elettorali, prevista in aprile in vista della scadenza elettorale di giugno, poi, il Consiglio potrà adottare solo atti urgenti e improrogabili. La normativa elettorale potrebbe prevedere limitazioni all'attività già dall'8 aprile, nei 60 giorni antecedenti le elezioni. L'ultimo documento politico portato in consiglio per l'approvazione sarà presumibilmente, il bilanco consolidato entro la fine del mese di aprile.

Il varo del nuovo regolamento
La volontà dell'Amministrazione è quella di portare in consiglio, prima dello stop, il nuovo regolamento del Consiglio Comunale stesso. Oltre ad elementi tecnici come il recepimento di tutte le innovazioni digitali apportate al servizio del lavoro dei consiglieri, previste, per ora in termini di proposta, modifiche significhe di carattere politico. Tra queste la creazione di un gruppo misto nel quale fare confluire i consiglieri in uscita da gruppi che fino ad ora non potevano passare ad un altro gruppo presente ma solo creare un gruppo autonomo di passaggio, con un appesantimento anche dei passaggi tecnici e burocratici, oltre ad una difficoltà nella riorganizzazione e nel bilanciamento della rappresentanza nelle commissioni. In sostanza la creazione di un gruppo misto consentirebbe una organizzazione più snella e più equilibrata anche della rappresentanza. Altra significativa novità è legata all'impossibilità di emendare reciprocamente mozioni tra maggioranza e opposizione. Un esempio è quello registrato diverse volte di una mozione presentata da gruppi di minoranza che viene emendata dalla maggioranza, con il risultato di avere un documento che viene approvato solo perché modificato dalla maggioranza che, è capitato, se ne può prendere i meriti. 'Questa modifica - sottolinea Poggi - tutelerebbe di fatto la funzione della minoranza'

Gi.Ga.


Redazione Pressa
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