Contro gli anti-abortisti, presidio con striscioni: Poggi toglie il microfono al consigliere PD che lo promuove
Momenti accesi ieri pomeriggio in consiglio comunale a Modena. Il presidio di Non una di Meno contro la manifestazione anti-abortista porta ad un finale inaspettato
09 aprile 2024 alle 10:10
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Hanno portato, srotolato ed esposto per almeno 30 minuti, nella prima parte del Consiglio Comunale, striscioni eloquenti di contrasto alla campagna anti-abortista. Teoricamente non sarebbe consentito farlo, soprattutto per lungo tempo, ma la seduta inizia. Il Presidente Poggi lo consente, e con i consiglieri tutti c'è quasi un tacito accordo di tolleranza. I cartelli sono eloquenti e condannano il presidio anti-abortista che per 40 giorni si è svolto, ancora una volta, davanti al Policlinico di Modena, nell'ambito del movimento globale 'no-choice 40 days for lives'. Ma non solo. Quello che nell'ornai sdoganato inglesismo viene chiamato Flash Mob, le attiviste e gli attivisiti del Movimento femminista Non Una di Meno, segnalano al sindaco di non avere avuto risposta alla lettera inviata, e protocollata, per chiedere azioni a contrasto dell'iniziativa anti-abortista. Con esplicita richiesta di revocare l'autorizzazione di altre manifestazioni del genere davanti ai luoghi sensibili. Per loro una vera e propria azione scorretta e di fatto violenta nei confronti delle donne che si recano al Policlinico proprio per partorire.
Ma oltre ad alcune critiche e richieste di intervento da parte di alcuni consiglieri d'opposizione al Presidente del Consiglio e agli agenti di Polizia Municipale presenti, rispetto alla copertura del viso da parte delle
attiviste, cosa vietata dal regolamento, l'atmosfera si è scaldata quando il consigliere comunale PD Alberto Bignardi, utilizzando lo spazio di intervento concesso nel dibattito sul documento in quel momento oggetto di discussione sulla smart city, inizia a spiegare e di fatto a promuovere il senso dell'iniziativa e degli strisconi alle sue spalle. In quel momento si alzano i mugugni dell'aula. Il presidente del consiglio invita il consigliere ad attenersi all'ordine del giorno e all'argomento di discussione, ma lui prosegue, invocando anche il diritto alla libertà di parola. 'Garantito ma deve attenersi all'argomento di cui stiamo discutendo' - ribadisce il presidente del Consiglio Poggi che di fronte al continuare del consigliere dedice di spegnerli il microfono e, di fatto togliergli la parola. La sequenza, nel video
Redazione Pressa
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