Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Se parliamo del report del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, pubblicato dal 'Wall Street Journal', sembra più la trama per un film di 'James Bond - 007', il cui titolo potrebbe essere 'La spia che infettava il mondo', piuttosto che un articolo serio e scientifico'. Ha risposto così il direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, il professor Matteo Bassetti, interpellato nel corso di una intervista video rilasciata alla Dire in merito alle origini del SARS-CoV-2, di cui si è tornato a parlare.
'Ci sono una serie di illazioni - prosegue Bassetti - si scrive che il virus potrebbe essere scappato da un laboratorio, ma credo che questa sia una profonda inesattezza. Esistono pubblicazioni che dicono che il virus era stato trovato due anni prima in un pipistrello, dopodiché, come sia arrivato all'uomo, questo non è dato saperlo.
Penso che il SARS-CoV-2 (e il Covid in generale) sia una zoonosi e se non sappiamo dirlo oggi, faremmo un errore clamoroso nel futuro'.
Questo perché, spiega Bassetti, le zoonosi sono le 'malattie che arrivano dagli animali agli uomini e ne abbiamo già a che fare con un'altra: guardiamo cosa sta accadendo sul Lago di Garda, con migliaia di gabbiani che muoiono per l'aviaria, che è un'altra potenziale zoonosi futura. Insomma, dire che il SARS-CoV-2 è stato creato artificialmente in laboratorio, come se ci fosse una grande organizzazione criminale 'SP. E.C.T.R.E' per avvelenare il mondo, è commettere un grave errore e non fare nulla per prevenire potenziali future pandemie', conclude.
'Sicuramente se vogliamo affrontare i virus dobbiamo aumentare l'armamentario terapeutico, che è molto importante nei confronti dei batteri con gli antibiotici ma non è altrettanto florido nei confronti del virus.
I virus storicamente hanno avuto più vaccini ma meno farmaci per trattarli - ha proseguito Bassetti - Oggi per il Covid abbiamo invece tre antivirali disponibili (Remdesivir, Molnupiravir e Lopinavir/ritonavir, ndr) e adesso ce n'è un quarto (i cui dati sono stati presentati nello studio 'Scorpio') che sembra essere molto promettente e, probabilmente, si aggiungerà nel breve futuro al nostro armamentario terapeutico. Anche per i vaccini, non ci sono solo quelli contro il Covid, che ormai sono tantissimi, ma esiste un nuovo vaccino per il virus respiratorio sinciziale (VRS)'.
Così il prossimo anno, per anziani e bambini, avremo i vaccini 'contro i tre principali virus che causano infezioni durante il periodo invernale: influenza, Covid e anche virus respiratorio sinciziale, con dati molto promettenti ed una efficacia superiore all'80%', ha concluso Bassetti.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>