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Si è tenuto il 10 gennaio l’incontro tra le Organizzazioni Sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil e le rispettive categorie dei pensionati e del pubblico impiego, l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Modena e alla presenza del direttore del Distretto Socio Sanitario, incontro convocato per comunicare i parametri della messa in atto della Delibera regionale n. 2242 del 18/12/2023 che prevede l’aumento delle rette degli ospiti delle Case di Riposo (Cra) e delle strutture per disabili pari a 4,10 euro al giorno.
'I sindacati valutato il merito espresso dell’assessorato competente, pur comprendendo lo sforzo che il Comune intenderebbe mettere in campo al fine di stanziare risorse economiche utili per ammortizzare gli effetti degli aumenti delle rette, confermano il giudizio negativo della decisione assunta unilateralmente dalla Regione Emilia Romagna.
Sempre mercoledì scorso si è poi tenuto l’incontro tra i sindacati e il distretto di Pavullo, nel quale è emerso che le locali amministrazioni non hanno le risorse per contenere gli aumenti come nel comune di Modena e pertanto l’aumento delle rette graverà indistintamente per tutti gli ospiti delle Cra - affermano Alessandro De Nicola, Andrea Sirianni e Roberto Rinaldi di Cgil, Cisl e Uil -. Quanto emerso dai due incontri ci porta alle prime considerazioni. Si conferma che la iniqua manovra della Regione comporta un aumento dei costi che si scarica prima di tutto sui cittadini e sui comuni, in totale assenza di una progressività che tenga conto del reddito. Si evidenzia una differenza di risorse, in ragione della ricchezza delle rispettive economie, che i vari comuni possono mettere in campo per attenuare le conseguenze sulle tasche dei cittadini; con la conseguenza che nelle zone della provincia con redditi medi più bassi, come nel distretto di Pavullo, l’aumento delle rette impoverirà ulteriormente i cittadini con un aumento delle disuguaglianze. Pertanto pensiamo che occorra proseguire sulla strada di una forte mobilitazione sindacale regionale per contrastare una delibera iniqua e sbagliata che vedrà nei prossimo giorni un presidio davanti alla sede della Regione Emilia Romagna'.
Redazione Pressa
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