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L'associazione esodati del Superbonus ha denunciato il nuovo cambio di regole in corsa riguardo al cosiddetto superbonus 110. E lo ha fatto attraverso la protesta pacifica, silenziosa ma ferma, davanti al locale in cui era previsto l'arrivo, per l'evento elettorale organizzato dalla Lega Modena, del Ministro dell'economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, reduce di una notte trascorsa nell'approvazione in Senato agli emendamenti alla norma che dovrebbe approdare in Parlamento la prossima settimana. Su questa si è innescata anche la polemica a distanza con il ministro Tajani che aveva ribadito quanto fosse inaccettabile una retroattività degli effetti. E la replica del ministro Giorgetti, su questo punto, non si è fatta attendere.
'Ci siamo svegliati all'alba questa mattina per leggere le modifiche approvate nella notte e dalla prima lettura ci pare che molte cose non vanno' - afferma Veronica Musiani in rappresentanza dell'Associazione Esoati del superbonus, presente al presidio di questa mattina, a Modena a pochi metri dal luogo in cui il ministro stava tenendo l'incontro elettorale. Ha una fascia nera al braccio, in segno di lutto. 'Anche per le tante vittime di situazioni che dopo lo stop al superbonus hanno portato cittadini ed imprenditori sul lastrico - afferma - con effetti in alcuni casi estremi. Veronica è di Imola ma con lei ci sono altri modenesi, facenti parte dell'associazione'.
'Con una modalità inaudita ma alla quale questo governo ci ha ormai abituati e senza confronti con le associazioni di categoria nonché respingendo tutte le proposte da noi suggerite, questa notte è stato scritto l'ennesimo atto della pantomima in cui il superbonus e gli altri bonus edilizi sono ritenuti responsabili di tutti i mali d'Italia, gettando scompiglio e panico tra cittadini e imprese che si sono affidati a una legge dello Stato e oggi rischiano di pagarne le dure conseguenze' - scrive l'associazione.
'Siamo già allo stremo, come testimoniato da recenti episodi in cui gli esodati si sono spinti a fare atti estremi. Facciamo un appello alla responsabilità delle istituzioni perché si rispettino i patti che lo Stato ha fatto con i cittadini e si permetta alle imprese e i cittadini di completare il percorso iniziato senza ulteriori dannose modifiche in corso' - affermano dl presidio montato dalla Digos, a pochi metri dal piano rialzato del 212 dove il ministro sta tenendo il suo incontro elettorale.
'Le imprese e famiglie esodate del Superbonus vogliono fare un appello al Presidente della Repubblica, Al Presidente della Consiglio e a tutti i ministri, al Parlamento, e ai cittadini italiani tutti. Questo governo continua a cambiare le regole in corsa, come con il blitz di questa notte con une emendamento, personale del Ministro – non concordato con ministri del Governo , da consegnare alla commissione finanze dal Senato che può emendarlo lunedì 13 maggio entro le ore 18. Essendo tuttora non noto, come possono i senatori lavorare per presentare sub emendamenti? Non è più accettabile il comportamento di Giorgetti, che continua a peggiorare le leggi del Superbonus con continue modifiche confuse e sbagliate. Ora, secondo Giorgetti, non si potranno cedere i crediti dal 1 gennaio 2024 (effetto retroattivo , preso contro l’art 11 del codice civile, che lo impedisce), ma lo scopo è quello di impedire di cedere crediti di annualità rimanenti del 2025, 2026, 2027 e impedire di usarli per compensare con F24 i contributi INPS; INAIL per gli anni a venire. Cioè rendere spazzatura i crediti, che deprezzeranno anche quelle annualità già maturate negli anni 2021, 2022, 2023'.
'In sintesi Giorgetti ha intenzione di non far usare più i crediti in compensazione per i contributi previdenziali (Inps e Inail) da Banche e imprese. Questo sarebbe gravissimo perché nessuno più comprerebbe crediti. Per cosa li userebbero le banche che li hanno acquistati? Per pagare solo le tasse. Ciò impedisce se hai portato in detrazione un rata di 1 anno (una annualità 2023) di cedere le rate successive perché nessuna banca. Poste, impresa acquisterebbe. Il problema ci sarà per tanti che hanno già perso la prima rata, se detratta solo in parte per incapienza), e non potranno più cedere le rate residue maturate prima del 1 gennaio 2024'.
'Le imprese e famiglie sono già stremate ed abbiamo già avuto suicidi per questa situazione di incertezza che va avanti da tre anni, attraversando i governi Draghi e Meloni. Abbiamo fatto proposte risolutive ai Ministro del MEF ed alle due Camere ma sistematicamente sono state tutte rigettate, mentre le proposte del governo sono state tutte distruttive. Distruggono il lavoro delle imprese e i risparmi delle famiglie. Giorgetti va fa fatto dimettere da Ministro del MEF'.
Redazione Pressa
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