Europee a Modena, il valzer preferenze: male Fdi e Cavedagna incassa meno del previsto
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Europee a Modena, il valzer preferenze: male Fdi e Cavedagna incassa meno del previsto

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A Modena prende solo poco più della metà delle preferenze che Bignami avrebbe chiesto a Barcaiuolo, fermandosi al deludente risultato di 4700


Europee a Modena, il valzer preferenze: male Fdi e Cavedagna incassa meno del previsto
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Al di là delle analisi nazionali sul successo di Fdi e la debacle di Lega, M5S e Calenda-Renzi, nel modenese se c’è un primo grande sconfitto di queste elezioni è sicuramente il senatore Michele Barcaiuolo, leader di FdI. Che ci aveva puntato molto per acquisire stima e credibilità nei confronti del leader regionale Galeazzo Bignami. E che invece ha deluso su diversi fronti. In base ai dati sulle Europee, il PD in provincia di Modena cresce ovunque mediamente di 10 punti. Stravince a Modena, Carpi, Soliera, vince dove governa, e può riconquistare diversi comuni come Sassuolo e Mirandola. Ma in attesa dei verdetti delle comunali, sono appunto i risultati alle Europee, seppur ancora parziali, a fare riflettere.

Stefano Cavedagna detto Cavedania, che comunque ha fatto un ottimo risultato di circoscrizione arrivando terzo dietro alla Meloni e alla collega Elena Donazzan, a Modena prende solo poco più della metà delle preferenze che Bignami avrebbe chiesto a Barcaiuolo, fermandosi al deludente risultato di 4700 preferenze su 82'000 voti espressi. Solo in provincia di Bologna ne ha incassati oltre 20mila. Per fare un confronto omogeneo e significativo, nel 2010 Enrico Aimi prese 9'300 preferenze alle regionali, seguito da Andrea Leoni a 8’300 - rispetto ai soli 72'000 voti espressi per il loro partito comune, il PDL.

Risultato tutto sommato deludente anche per gli alleati modenesi di Barcaiuolo – segno che quando il leader del partito principale non tira e impone solo i propri candidati e le proprie scelte, neanche gli alleati riescono a fare bene sul territorio.

Forza Italia e Lega, al 6%, sono infatti ampiamente sotto al risultato nazionale. Con Antonio Platis che si ferma a 1'060 preferenze, Francesco Coppi a poco meno di 400 e Stefano Bargi a 950. Fra i big risultato pieno per Roberto Vannacci, che sfiora le 5'800 preferenze personali in provincia, mentre Tajani deve accontentarsi di 1'800.

In casa PD Stefano Bonaccini, che a livello di circoscrizione raggiunge al momento le 385'000 preferenze, in provincia ottiene 48'000 voti personali - quasi il 40% dei voti del partito ben guidato dal segretario provinciale Roberto Solomita. Molto deludente il risultato di Giuditta Pini, che con soli 5'800 voti si fa superare anche da Elisabetta Gualmini. In casa AVS Mimmo Lucano supera ampiamente il candidato locale Paolo Trande, fermo a 1’100 preferenze. Ottimo risultato anche per Umberto Costantini, che sfiora le 1'800 sottoscrizioni personali in Azione – exploit vanificato dal deludente risultato nazionale, con il partito di Calenda che non raggiunge la soglia del 4% e per questo resterà fuori dall’Europa. Stessa sorte per Giulia Pigoni di Stati uniti D’Europa, che nonostante i suoi 1'400 voti e l’importante sostegno di Giovanni Taurasi, con i suoi 133 voti carpigiani personali portati in dote alla collega, non potrà prendere il treno per Bruxelles - visto che il partito di Matteo Renzi e Emma Bonino è andato ancora peggio di quello di Calenda. Da sottolineare infine il notevole numero di preferenze espresse in provincia per Michele Santoro: quasi 1'300, nonostante il suo partito, Pace Terra Dignità, si sia fermato a soli 6'100 voti.
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