'Chiamare questo luogo desolato e cementificato “Parco della creatività” non è altro che una beffa ai danni dei cittadini. L’unico elemento creativo che è visibile è la scritta “occupare è giusto” che campeggia su un muro grigio che si erge su pavimento grigio a cui si accede accolti da un albero nero e senza foglie. Lo specchio della visione che la giunta ha della città. Così come l’unico elemento verde è dato da aiuole soffocate dai cantieri e sacrificate sull’altare di chi ha troppa fretta di tagliare nastri inaugurali e l’unico elemento di mobilità sostenibile è rappresentato da una bicicletta e da un monopattino abbandonati. E’ questa la città “green sana e antifragile” di cui si parla nel piano urbanistico generale approvato nel corso di questa consigliatura?', conclude Elisa Rossini.
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