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Grave carenza medici emergenza-urgenza, pronti 800.000 euro per pagare i privati
La Pressa
La convenzione estesa tra le tre aziende sanitarie e ospedaliere di Modena, per il reperimento di liberi professionisti esterni, si estende per due anni e comprende anche gli specializzandi. Anziché essere superata, l'emergenza personale si consolida, e con essa il ricorso ai liberi professionisti esterni. Che pesano sempre più sulla spesa e sui bilanci pubblici
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'Una persistente situazione emergenziale determinata dalla grave carenza di professionisti medici da impiegare sia nelle Unità Operative della Rete ospedaliera provinciale che in altre sedi'.
E' questa la motivazione che ha portato le aziende sanitarie e ospedaliere pubbliche modenesi (Azienda USL di Modena, Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena e Ospedale di Sassuolo S.p.A), a stipulare nuovamente la convenzione per l’acquisizione di prestazioni di supporto al personale medico operante presso le Unità Operative della Rete Emergenza-Urgenza. Ciò attraverso il reperimento di medici abilitati alla professione, anche eventualmente in formazione specialistica, che si rendano disponibili in regime di libera professione. Pronti per loro 800.000 euro, spesa presunta, sul biennio 2024-2025. Segno, di fatto, che la grave carenza di personale nel sistema dell'emergenza urgenza, anziché risolversi dopo il Covid, si sta praticamente strutturando. In tempi e dimensioni.A dimostrarlo due elementi principali: da un lato la convenzione, della durata di due anni, non è di oggi. Ha un suo precedente nel dicembre 2021, nel momento in cui le strutture sanitarie pubbliche ancora subivano pesantemente gli effetti diretti sul personale e sull'erogazione di prestazioni, dell'emergenza Covid. Questa aveva spinto al reperimento di personale esterno a supporto del personale medico interno agevolato anche dalla possibilità, concessa dalla Regione, di usufufruire anche di medici specializzandi; dall'altro, nell'aprile del 2022, l'estensione della convenzione per supplire alla carenza di personale dell'emergenza urgenza, (fino a quel momento riguardante 'solo' Ausl di Modena e Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico-Baggiovara), all'ospedale di Sassuolo S.P.A.
Si arrivò così ad una convenzione a tre aziende, con validità fino al 31 dicembre 2022. Fine anno in cui, evidentemente, la carenza di personale non si ridusse e spinse le tre aziende a rinnovare la convenzione per un altro anno, ovvero per il 2023. Al termine del quale la situazione non è cambiata, anzi, forse è ulteriormente peggiorata, almeno stando ai termini emergenziali usati dalla stessa Ausl nella premessa della delibera che sancisce e rinnova la convenzione: 'Persistenza di una situazione emergenziale determinata dalla grave carenza di professionisti medici'. E non più in previsione di un altro anno, bensì di due. La convenzione è stata infatti rinnovata nei giorni scorsi, con validità dal 1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2025, e prevede l'utilizzo anche di medici specializzandi, in regime di libera professione, iscritti alle scuole di specializzazione afferenti all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Sia nelle Unità Operative della Rete ospedaliera provinciale che in occasione di eventi sportivi, culturali o musicali.
In sostanza una emergenza legata alla carenza di personale e al bisogno di supportarlo con unità esterne, privati che operano in libera professione, che non solo non si risolve ma si struttura sul medio e lungo periodo. Anche in termini di bilancio, incrementando la voce consulenze esterne delle aziende pubbliche che se non vengono più rinnovate alle cooperative da 1400 euro a turno, lo sono per singoli medici autonomi. In sostanza, cambiano le forme ma non i contenuti di una sanità pubblica che non riesce ad uscire da una emergenza riguardante il suo bene più prezioso, il personale specializzato e che sempre più, a passi sempre più grandi e veloci, ha spostato negli ultimi anni il suo baricentro nazionale e regionale emiliano-romagnolo, e quello degli utenti, sul privato. Anche se, ufficialmente, sotto la bandiera, sempre più trasparente e scolorita, di una sanità pubblica e universalistica.
Gianni Galeotti
Redazione Pressa
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