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Un incontro positivo per la disponibilità e per l'impegno, da parte del nuovo direttore dell'Ufficio Scolastico Provinciale Giuseppe Schena, a farsi carico direttamente, e nei tavoli con le altre istituzioni coinvolte, tra cui la provincia per l'edilizia e per gli spazi, delle problematiche poste dalle famiglie degli studenti di terza media esclusi quest'anno dalle scuole superiori scelte.
E' il giudizio espresso dalle rappresentanti dei Comitati al termine dell'incontro del 28 febbraio scorso sul problema delle esclusioni degli studenti di terza media dalle scuole superiori scelte al momento dell'iscrizione. Un problema emerso in tutta la sua desolante realtà, con testimonianze di genitori di ragazzi ai quali era stata negata l'iscrizione non solo alla prima ma anche alla seconda o alla terza scuola scelta, nel recente incontro presso la sede di Udicon Emilia Romagna.
Dal quale era emerso anche il comportamento discutibile, da parte delle dirigenze scolastiche di chiamare a casa le famiglie per comunicare loro l'esclusione dello studente e la necessità di scegliere altre soluzioni in tempi brevi, senza mostrare graduatorie e motivazioni chiare dell'esclusione dei ragazzi. Un comportamento criticato dalla stessa Udicon che aveva invitato le famiglie a non accettare alcuna proposta fatta via telefono senza avere accesso alla graduatoria e alla conoscenza dei criteri adottati per l'esclusione.
Tornando all'incontro della rappresentanza dei comitati dei genitori con il direttore dell'Ufficio Scolastico Provinciale sembrerebbe che la dimensione del problema potrebbe essere ridotta quest'anno rispetto allo scorso anche se pur sempre stressante e drammatica per i ragazzi che insieme alle famiglie la devono subire. Dai dati forniti nel corso dell'incontro ai genitori dall'USP la percentuale degli studenti 'collocati' nella scuola scelta, sarebbe dell'87%.
Che per differenza significherebbe che il problema persisterebbe per il 13% dei circa 6.700 studenti delle scuole medie che si sono iscritti alle scuole superiori. Percentuale che equivarrebbe, in termini assoluti, a circa 800 ragazzi che si sono visti rifiutare l'iscrizione nella prima scuola scelta. Un numero ulteriormente ridotto da quello fornito questa mattina dal Presidente della Provincia di Modena secondo il quale la stessa fonte dell'ufficio scolastico provinciale avrebbe calcolato in un centinaio il numero di studenti esclusi dalla prima e dalla seconda scelta. Un nimero che considerando ritiri, rinunce, cambi scuola, potrebbe ulteriormente assottigliarsi.
Ciò non toglie nulla al merito del problema che rimane tale sicuramente per i ragazzi esclusi e le loro famiglie anche in termini di principio e interesse generale. Soprattutto quando è legato alla trasparenza di fatto negata nell'applicazione dei criteri e nella mancata pubblicazione, anche solo con codici identificativi per rispettare la privacy, (come proposto dai comitati dei genitori all'ufficio scolastico provinciale), delle graduatorie. Ma non solo.
Dagli incontri con le famiglie dei ragazzi esclusi è emerso che i consigli orientativi delle scuole medie e che dovrebbero servire alle famiglie per indirizzare la scelta, sarebbero stati in molti casi trasmessi alle scuole superiore e da queste utilizzati per definire criteri di selezione. Altro punto che i Comitati hanno posto criticamente sul tavolo del Direttore dell'Ufficio Scolastico provinciale.
'A tale proposito - specificano i referenti dei Comitati genitori - i funzionari dell'Ufficio ci hanno spiegato che non hanno potere decisionale e che non possono interferire nelle decisioni dei dirigenti scolastici, poiché sostenuti dall'autonomia scolastica. Hanno ribadito l'attenzione dell'USP verso la comunità e ci hanno assicurato che le nostre critiche e proposte saranno portate all'attenzione dei dirigenti'.
Tra i criteri contestati dai Comitati anche la pagella di seconda media come discriminante per l'accesso al percorso di studi desiderato. 'Ci è stato spiegato che i criteri vengono decisi dai dirigenti durante i consigli d'istituto, in cui sono presenti anche rappresentanti dei genitori. In conclusione, l'ufficio provinciale si è dimostrato aperto al dialogo e alla collaborazione, assicurandoci che prenderà in considerazione le nostre proposte e nei prossimi tavoli saranno oggetto di riflessione per migliorare il sistema e andare in contro alle esigenze delle famiglie e il benessere dei ragazzi' - concludono i referenti dei Comitati che nel merito, hanno chiesto un incontro collegiale con i dirigenti degli istituti.
Redazione Pressa
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