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Il payback? Norma 'barbara', non degna di un paese civile che abbiamo ereditato. In attesa della sentenza della Corte Costituzionale sulla retroattività, abbiamo messo qualche miliardo per ridurre il danno. Se la corte Costituzionale confermerà la retroattività dovremmo inventarci altre soluzioni. So che anche a livello europeo c'è molta pressione su questo punto, anche da parte delle grandi multinazionali.
Transizione 5.0? Una dotazione di 6 miliardi di euro che rappresenta una grande opportunità ma che esclude comparti industriali come quello della ceramica. Entro fine giugno il decreto interministeriale. I bonus? Abbiamo portato una situazione drogata ed insostenibile alla normalità. Una normalità in cui lo Stato paga il 70% dell'intervento col sistema di detrazione del 2020. Un sistema, quello italiano, che rimane comunque quello in assoluto più incentivante che esiste in Europa'.
In estrema sintesi, sono alcune risposte date dal Ministro dell'economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, durante la seconda tappa pomeridiana, a Mirandola, della sua visita in provincia di Modena iniziata a Sassuolo. In uno stretto contatto con il mondo dell'impresa e di due dei distretti industriali da primato nazionale: ceramica e biomedicale, dove i comuni di riferimento, Sassuolo e Mirandola, sono entrambi amministrati da sindaci della Lega e da coalizioni di centro destra.
A Mirandola il Ministro è stato accolto dal Sindaco Alberto Greco, dal Vicesindaco e candidata sindaco Letizia Budri e dal coordinatore provinciale Lega Guglielmo Golinelli.
Appuntamento, a 5 anni dalla precedente visita a Mirandola, a Villa Tagliata. Davanti ad un platea di oltre 100 imprenditori e rappresentanti delle associazioni di categoria del commercio e dell'industria.
A loro la possibilità di rivolgere domande dirette al ministro già incalzato dalle sollecitazioni del candidato sindaco Letizia Budri che si è soffermata anche sulla questione dell'IMU per gli immobili inagibili, da saldare con la nuova norma al 50%, anche per un comune come Mirandola ricompreso nel cratere. 'Mirandola ha agito in via prudenziale su questo fronte, anche in termini di bilancio, come se tali entrate non ci siano. Avremo un beneficio nel caso in cui lo Stato compensasse' - ha sottolineato Budri. 'Qua c'è una situazione particolare, e stiamo cercando di mettere ordine al sistema - ha affermato Giorgetti - per non creare sperequazioni'.
'Tra le diverse nuove misure previste il Ministro ha sottolineato come una 'vecchia' misura come la Legge Sabattini continui a funzionare e a piacere considerato, nonostante sia datata, gli stanziamenti sono stati prosciugati in brevissimo tempo'.
Tra gli interventi degli imprenditori quello del Presidente Confapi Emilia Alberto Meschieri. 'Ringrazio l'amministrazione comunale di Mirandola per avere organizzato questo incontro al quale partecipo dopo avere partecipato a quello nazionale con il presidente del Consiglio e i ministri. Si è parlato di massimi sistemi e questioni internazionali ma io, qui, vorrei sottolineare un punto specifico, una problematica risolvibile dallo stato a costo zero dallo Stato' - ha affermato rivolgendosi al ministro. 'Non chiediamo soldi allo stato, ma chiediamo che lo stato ci permetta di spendere i nostri soldi. Se io oggi vendo un prodotto, continuo a sperare di incassare i miei soldi a 90, 120, 150 giorni, se tutto va bene. Nel frattempo, se voglio pagare dipendenti e materie prime, devo andare in banca, chiedere un anticipo delle fatture emesse, sperare che me lo concedano se vogliono, al prezzo che vogliono e
spesso mi chiedono in garanzia la casa. Se poi, il mio cliente decide di non pagare, la banca mi mangia la casa e mi rovina; non può funzionare. E non mi dica che la legge esiste già, perché la informo che non funziona; non esiste che un fornitore chiami in causa un cliente perché non viene pagato in 30 giorni; questo smette di lavorare con chiunque. Per stimolarla, le dico che ne ho parlato con Renzi, con Grillo e con Di Maio, senza evidentemente avere molti riscontri. L'unico, Renzi, che disse 'magari quando sarà operativa la fatturazione elettronica'. Si, forse, perché in effetti, se io a fine mese sforo di poche centinaia di euro il fido di cassa, vengo messo senza che nessuno me lo chieda, in Centrale Rischi e mi si complica tutto per almeno 6 mesi. Allora si faccia un controllo che, ad ogni fattura elettronica emessa, se dopo 30 giorni non interviene il pagamento, scatta una segnalazione, una sanzione, qualcosa. Ripeto, non chiediamo soldi dallo Stato, ma lo Stato, a costo zero, ci permetta di spendere i nostri e non rischiare default per colpa di cattivi pagatori'.
Anche su questo punto la risposta del Ministro non si è fatta attendere più propenso a puntare su una soluzione di informazione pubblica e condivisa sui 'cattivi pagatori', L'idea che trapela è quella di una piattaforma nella quale incrociare esperienze e 'recensioni' rispetto all'affidabilità dei soggetti. Una idea chiaramente che sarebbe tutta da sviluppare e costruire, comunque ben diversa da un sistema automatica di segnalazione alla centrale rischi.
Gi.Ga.