Il punto nascita di Mirandola non riapre: l'Ausl conferma solo i percorsi pre-post parto

La direttrice sanitaria dell'Ausl Romana Bacchi nella riunione della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria. Nella prossima del 15 chiamato a parlarne l'assessore Donini, ancora in silenzio dopo lo stop ai parti del 21 dicembre


Nello specifico del punto nascita di Mirandola la direttrice sanitaria dell'Ausl di Modena Romana Bacchi ha confermato il piano per l'assistenza alle donne in gravidanza pre e post parto ma nessun riferimento né all'ipotesi di riapertura, dopo la decisione di chiudere l'attività di parto il 21 dicembre scorso (senza attendere il parere del ministero), né di soluzione rispetto alla carenza di personale medico interno, considerata quest'ultima tra le cause evidenziate dall'Ausl che avevano motivato la chiusura.
'Ma le progettualità previste anche in ambito medico - prosegue Romana Bacchi - sono molteplici e riguardano il ripristino e ampliamento dell’offerta ambulatoriale, ovvero le visite ginecologiche - che nel 2023 saranno innalzate dalle 15 alle 31 settimanali - le ecografie ginecologiche - con 3 sedute settimanali a CUP -, le ecografie ostetriche e l’ambulatorio isteroscopia e colposcopia, con l’aumento di 2 sedute rispetto al passato (da 8 a 10). Verrà inoltre potenziata l’attività chirurgica ginecologica che sarà poi oggetto di consolidamento con l’acquisizione di nuove figure anestesiologiche.
“Stiamo continuando le procedure concorsuali sia per l’anestesia che per la ginecologia”, ha ricordato la direttrice sanitaria in conclusione, ribadendo il forte impegno dell’Azienda sanitaria per il reperimento di personale.
La rete dei punti nascita
La rete dei Punti nascita (PN) prevede una struttura, il Policlinico di Modena con circa 2.
900 parti/anno (2836 nel 2022), per la centralizzazione di gravidanze ad alto rischio e neonati prematuri; due strutture con più di 1.000 parti l’anno (Sassuolo, 1360 parti e Carpi, 1054 parti); una struttura, Mirandola, con meno di 500 parti (238 parti fino alla sospensione dell’attività di assistenza al parto il 22 dicembre 2022). La rete dei PN non solo è fortemente integrata con i Consultori familiari (31 in tutta la provincia di Modena) e le Pediatrie di Comunità (23 nel territorio provinciale) che hanno un’offerta di assistenza molto importante nel pre e post parto, ma opera in modo integrato secondo percorsi che prevedono l’attribuzione delle gravide sulla base dei profili di rischio e che hanno condotto a esiti nei range dell’atteso in termini di tagli cesarei e trattamento in centri hub dei nati pre-termine.
Rispetto ai percorsi, si segnala che nel periodo 2015-2022, in tutti i distretti, la quota di donne prese in carico dal Consultorio è aumentata in misura superiore alla media regionale, segno dell’efficacia della rete nell’intercettare le famiglie e nell’offerta assistenziale. Sull’allattamento gli esiti a tre mesi in provincia di Modena sono superiori alla media regionale, con dati migliori su distretti come Pavullo, Mirandola, Sassuolo. Complessivamente, dagli indicatori si evince che l’organizzazione dell’assistenza è la presa in carico funzionano bene sull’intero territorio provinciale.
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